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Sabato 02 MAGGIO 2020
Coronavirus. “Interrompere l’iter elettorale avviato da Enpam”. Interrogazione del M5S al Senato

Nel testo dell'interrogazione, a prima firma Maria Domenica Castellone, si chiede al ministro del Lavoro di interrompere le elezioni dell'Ente in considerazione del fatto che "statuto e regolamento vigenti non contemplano la possibilità di voto telematico, evitando, quindi, ricorsi giudiziari sulla legittimità". Chiesta  inoltre una revisione di statuto e regolamenti elettorali per garantire la presenza delle minoranze. IL TESTO

Fermare le imminente elezioni di Enpam e rivedere statuto e regolamenti elettorali per garantire la presenza delle minoranze. È quanto richiede al ministro del Lavoro un'interrogazione del M5S, a prima firma Maria Domenica Castellone, depositata al Senato.
 
Nel testo si spiega che lo stop alle elezioni andrebbe previsto "anche in considerazione del fatto che statuto e regolamento vigenti non contemplano la possibilità di voto telematico, evitando, quindi, ricorsi giudiziari sulla legittimità del voto con modalità non previste; rinvio, tra l'altro, richiesto da moltissime associazioni, sindacati e, soprattutto, dai contribuenti che hanno espresso le loro rimostranze attraverso i social network".
 
Si chiede inoltre una revisione delle previsioni statutarie e dei regolamenti elettorali dell'Ente previdenziale dei medici "per garantire la presenza delle minoranze nell'assemblea nazionale, nel consiglio di amministrazione e in tutti gli organi collegiali della cassa, per assicurare trasparenza e terzietà a tutte le procedure elettorali, dalla presentazione delle liste alla proclamazione degli eletti, anche attraverso il ricorso allo strumento telematico, nonché per ridurre la durata del mandato e per rispettare i limiti di mandato degli eletti in tutti i predetti organi, per stabilire le necessarie incompatibilità tra l'aver rivestito ruoli di governo e la successiva assunzione di ruoli negli organi di controllo, e inoltre per adottare modifiche atte a non eludere le norme vigenti, con contemporanea proroga degli attuali organi per il tempo necessario (al massimo di un anno) ad effettuare le auspicate modifiche statutarie e regolamentari".

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