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Venerdì 05 GIUGNO 2020
Covid. The Lancet e il pasticcio sullo studio ritirato su idrossiclorochina e clorochina 

Alla base della decisione, la “ritrattazione” di tre dei quattro autori. “Non ho fatto abbastanza per garantire che l'appropriatezza dell’uso di questi dati nello studio. Mi dispiace davvero", dice l'autore principale dello studio, Mandeep Mehra. Nonostante la validazione dei dati – forniti da Surgisphere - sia stata commissionata a un gruppo di scienziati per una peer review, permangono dei dubbi sulla loro affidabilità. Ma intanto la frittata era già fatta con l'Oms (e Aifa) che nel giro di una settimana prima sospendeva e poi riattavava la sperimentazione

Si tinge di giallo la vicenda dello studio sull’impiego dell’idrossiclorochina e della clorochina come trattamenti per il Covid-19 pubblicato da The Lancet lo scorso 22 maggio. Un giallo che vede protagonisti gli autori dello studio - Mandeep Mehra, Sapan Desai, Frank Rutschitzka e Amit Patel - Surgisphere Corporation, una società di healthcare data, e, appunto, la più prestigiosa rivista medico-scientifica del mondo.

Ricostruiamo i fatti. A seguito della pubblicazione dello studio- un’analisi condotta su un campione di esaminato 96.000 pazienti Covid-19 ricoverati in ospedale- l’OMS decideva di sospendere i trial su clorochina e idrossiclorochina previsti dal programma di sperimentazione Solidarity. I dati avevano rilevato un tasso di mortalità più alto tra i pazienti in terapia con questi due farmaci.
 
“L’Executive group del programma di sperimentazione Solidarity trial, in rappresentanza di 10 paesi partecipanti, ha disposto una sospensione temporanea dei trial con questi due farmaci, decidendo di avviare una revisione critica su tutti i dati disponibili sulla sicurezza di questi trattamenti per valutare adeguatamente i potenziali danni e benefici”, annunciava ai giornalisti il Direttore Generale dell’Omd, Tedros Adhanom Ghebreyesus. Tutto ciò accadeva il 25 maggio.

Anche l’Aifa, il 26 maggio, si allineava con l’Oms, ma con un distinguo: sospendeva l’uso dell’idrossiclorochina al di fuori dei cinque studi clinici autorizzati, sia in ambito ospedaliero che domiciliare. Questi studi proseguono regolarmente. Il 29 maggio, con una nota, l’Agenzia Italiana del Farmaco precisava poi che la sospensione riguardava anche la clorochina.
 
Il 2 giugno il colpo di scena. The Lancet pubblica sul suo sito una nota di scuse e ritira la pubblicazione dello studio. Nonostante la validazione dei dati – forniti da Surgisphere - sia stata commissionata a un gruppo di scienziati per una peer review, permangono dei dubbi sulla loro affidabilità. "Ci sono molte domande in sospeso sui dati inclusi in questo studio", scrive The Lancet.

Circa 150 medici firmano una lettera aperta alla rivista mettendo in discussione le conclusioni dell'articolo e chiedendo di rendere pubblici i commenti sulla revisione paritaria che hanno preceduto la pubblicazione. Tre autori - Mandeep Mehra, Frank Rutschitzka e Amit Patel – ritrattano lo studio, affermando di non poter garantire la veridicità dei dati di cui sono venuti in possesso. “Non ho fatto abbastanza per garantire che l'appropriatezza dell’uso di questi dati nello studio. Mi dispiace davvero", dice in una nota l'autore principale dello studio, Mandeep Mehra. Il quarto autore dello studio, Sapan Desai, è il CEO di Surgisphere, che non commenta la vicenda.
 
Ma la bufera non coinvolge solamente la redazione di The Lancet. Anche il New England Journal of Medicine (NEJM) ritira la pubblicazione di uno studio che ha utilizzato i dati di Surgisphere e ha come autore principale Mandeep Mehra. Il 3 giugno l’OMS annuncia la ripresa degli studi sull’idrossiclorochina e clorochina all’interno del programma Solidarity.

Vicenda conclusa?
Stephen Evans
, professore di farmaco-epidemiologia presso la London School of Hygiene & Tropical Medicine, afferma che la decisione di ritirare la pubblicazione dei dati dello studio è "corretta", ma non risponde alla domanda sull'efficacia dell'idrossiclorochina nel Covid-19. "Resta il caso che i risultati di studi randomizzati sono necessari per trarre conclusioni attendibili".

Non è improbabile che venga scritto un nuovo capitolo.

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