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Giovedì 26 APRILE 2012
Schizofrenia. Disponibile in Italia nuovo farmaco

Ha ottenuto l’autorizzazione dall’Ema e dall’Fda nel corso del 2011 ed è ora il paliperidone palmitato, antipsicotico indicato nel trattamento della schizofrenia, nella nuova formulazione iniettabile a rilascio prolungato con somministrazione mensile, è disponibile anche sul mercato italiano.

La schizofrenia è una malattia psichiatrica cronica, caratterizzata dalla presenza di deliri, allucinazioni, scarsa motivazione e appiattimento affettivo. La patologia compromette seriamente la capacità del paziente di relazionarsi con gli altri e comportarsi in modo adeguato all’interno della società, per questo rappresenta una problematica molto importante sia per la disabilità che comporta, sia per la difficoltà che pone alle famiglie dei pazienti e ai servizi assistenziali.

Studi multicentrici condotti dall’OMS hanno stimato una prevalenza globale della schizofrenia dell’1%, che è simile in tutto il mondo, colpendo in egual misura uomini e donne fino all’età di 60 anni. Valutata al 9° posto tra le cause di disabilità, la schizofrenia comporta un ingente costo economico, sia per quanto riguarda i costi diretti (cure mediche, ospedalizzazione, riabilitazione, ecc.) che indiretti (perdita di produttività). Anche se non si può guarire dalla malattia, la schizofrenia può essere controllata con un’alta percentuale di successo grazie al supporto di farmaci antipsicotici, sui quali si basa il principale trattamento della stessa.

Ed oggi, per contrastarla, i pazienti italiani possono contare su una nuova arma: paliperidone palmitato nella nuova formulazione iniettabile a rilascio prolungato con somministrazione mensile. Dopo avere ottenuto l’autorizzazione dall’Ema e dall’Fda nel corso del 2011, infatti, ora il farmaco della Janssen è disponibile anche sul mercato italiano.

Uno strumento che potrebbe rivelarsi importante anche per garantire l’aderenza alla terapia. E’ stato, infatti, stimato che solo 1/3 dei pazienti affetti da schizofrenia è pienamente aderente al piano terapeutico prescritto. Problema, questo, forse connesso alle caratteristiche cliniche della patologia, che spesso risultano incompatibili con l’adesione a un programma farmacologico corretto e costante, che genera riacutizzazioni della malattia, con la conseguente necessità di ripetute ospedalizzazioni.
“La prevenzione delle ricadute è uno dei principali obiettivi del trattamento della schizofrenia”, ha dichiarato Bruno Azzolini, Business Unit Director Janssen Italia. Infatti i pazienti che non rispettano le indicazioni fornite dal medico sono fino a 5 volte più esposti al rischio di ricadute rispetto a quelli che seguono correttamente lo schema terapeutico. “Gli antipsicotici iniettabili a rilascio prolungato come paliperidone palmitato – ha aggiunto Azzolini - possono aiutare i malati in tal senso. Questi presidi, infatti, a parità di efficacia terapeutica rispetto alle corrispondenti forme orali, consentono un controllo più puntuale dell’aderenza alla terapia, riducendo contestualmente il rischio e la frequenza delle ricadute. Questo è fondamentale non solo per contenere i costi associati alle ricadute, ma anche per migliorare il funzionamento sociale e la qualità di vita dei pazienti stessi”.

L’efficacia di paliperidone palmitato, antipsicotico atipico iniettabile a rilascio prolungato, che prevede una sola somministrazione mensile, è stata dimostrata da un ampio programma di sviluppo clinico, in particolare da quattro studi in doppio cieco, controllati con placebo, condotti in pazienti con riacutizzazione della schizofrenia e uno studio più prolungato in doppio cieco per la prevenzione delle ricadute e il mantenimento. "La comunità medico-scientifica – ha concluso Azzolini -, con l’introduzione di paliperidone palmitato, ha oggi l'opportunità di rivedere il proprio approccio complessivo alla cura della schizofrenia, attraverso terapie a rilascio prolungato e questo incoraggia e premia il continuo impegno di Janssen nella ricerca di nuove terapie per la patologia”.
 

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