quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Venerdì 10 LUGLIO 2020
Covid. Speranza incontra e ringrazia i giovani medici eroi di Vo’ Euganeo

Il Ministro: “La loro dedizione e passione è un pezzo dell’Italia più bella e conferma le potenzialità e la forza del nostro Ssn”. Scotti (Fimmg): “Questi giovani sono l’esempio di una libera professione convenzionata che nella sua autonomia non ha mai smesso di guardare alla salute della collettività”.

È un ringraziamento che "inorgoglisce" tutta la medicina generale quello rivolto dal ministro Roberto Speranza a Mariateresa, Luca e Paolo, i tre giovani medici di famiglia che nelle ore più dure a Vo’ Euganeo “si sono offerti volontari per sostituire i colleghi medici messi in quarantena. Erano gli unici ad entrare e uscire dal paese tenendo i contatti tra famiglie isolate - ha ricordato Speranza in un post -. Hanno visitato i bambini rimasti senza pediatra e curato chi aveva ferite ma non poteva andare in ospedale. La loro dedizione e passione è un pezzo dell’Italia più bella e conferma le potenzialità e la forza del nostro Servizio sanitario Nazionale”.
 
Un grazie quello del ministro Speranza, che va a tutta la libera professione convenzionata, che nella sua autonomia non ha mai smesso di guardare alla salute della collettività come ad un bene assoluto da tutelare; anche mettendo a rischio la propria vita. 
 
I tre medici, è bene ricordarlo, avevano ricevuto dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella le onorificenze a merito per quanto fatto nel pieno della Pandemia. Onorificenze simbolicamente rivolte ad un’intera categoria professionale, fatta di moltissimi giovani e di tante donne che con entusiasmo si avviano alla cura dei cittadini ponendosi con i loro studi a baluardo dell’articolo 32 della Costituzione. “Una medicina generale - ribadisce il segretario generale FIMMG Silvestro Scotti - che per prima ha proposto modelli assistenziali capaci di rafforzare il territorio con l’ausilio di tecnologie smart, senza mai far venir meno il rapporto fiduciario con i cittadini”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA