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Mercoledì 09 SETTEMBRE 2020
Medicina generale. Fimmg: “In Liguria e Molise primi bandi per la formazione. Meglio tardi che mai”

Il sindacato plaude alla pubblicazione dei primi bandi regionali per il corso triennale di formazione specifica in medicina generale per gli anni 2020/2023. Scotti: “La speranza è che presto anche le altre Regioni provvedano ad emanare i necessari bandi, unica chance per evitare che in breve il sistema rischi una vera e propria implosione”.

“Finalmente sono state approvate le delibere per la pubblicazione dei primi bandi di concorso per l’ammissione di laureati in medicina e chirurgia al corso triennale di formazione specifica in medicina generale per gli anni 2020/2023. Aspettavamo ormai da cinque mesi che qualche Regione si muovesse, è il caso di dire “meglio tardi che mai””. Silvestro Scotti, segretario generale FIMMG, commenta così le prime delibere, e i ritardi delle Regioni, nel disporre i bandi di concorso per la formazione specifica in medicina generale. Alla Liguria e al Molise, uniche realtà nelle quali si sta muovendo qualcosa, Scotti riconosce il merito di aver “spezzato uno stallo che rischia di avere conseguenze gravissime. Proprio in Liguria, del resto, la Regione e in particolare l'Assessorato di Sonia Viale ha dato vita anche un progetto di sperimentazione nella formazione dei medici di famiglia molto importante, che crea un Dipartimento Università-Regione-Medicina di famiglia, frutto di un protocollo d'intesa firmato tra l'altro da FIMMG e SIMG, con piena dignità della Medicina di famiglia quale disciplina non ancillare ma specialistica”.
 
“Colpisce - commenta ironico Scotti - che tutto si sia fermato a causa del Covid-19, eppure né lo smart working, ampiamente attivato nella pubblica amministrazione, né l’uso di tecnologie informatiche per l’invio delle domande e la successiva determinazione degli elenchi degli aventi diritto all'esame di accesso, dovrebbero trasmettere il coronavirus, anche se forse qualcuno dirà che adesso è anche evoluto in un virus informatico. Eppure dopo cinque mesi si muove poco o nulla, assurdo se pensiamo alle grandi carenze che ci sono nel numero dei medici di medicina generale sul territorio”.
 
“Ancor più se si considera che, una volta avuto accesso al corso di formazione, i giovani medici possono - in presenza di carenze - entrare da subito in servizio e riempire i buchi della rete assistenziale, alla luce dell'ACN approvato con Atto d'Intesa dalle stesse Regioni nel giugno scorso. Aspetto essenziale, dice Scotti, soprattutto se si considerano le criticità di un sistema che sarà presto posto nuovamente sotto forte stress a causa della coesistenza dell’emergenza Covid e dell’epidemia stagionale di influenza”.
 
“Considerazioni che evidentemente hanno giocato un ruolo importante anche nelle decisioni assunte in Liguria dalla vicepresidente e assessore alla Sanità Sonia Viale, che ben conosce le esigenze legate alla cronicità e all'invecchiamento della popolazione visto che parliamo della regione con gli indici di popolazione anziana più alta. La speranza è che presto anche le altre Regioni provvedano ad emanare i necessari bandi, unica chance per evitare che in breve il sistema rischi una vera e propria implosione e poi non dicano che la colpa sarà della Medicina Generale ma si assumano le loro responsabilità”.

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