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Venerdì 25 SETTEMBRE 2020
Piano nazionale vaccini. Nelle raccomandazioni del Nitag non si parla di quello per il Covid 



Gentile Direttore,
vorremmo portare alla sua attenzione e a quella dei suoi lettori, alcune nostre considerazioni relative al documento “Il PNPV 2020-2022: raccomandazioni del nucleo strategico del NITAG” riportate nell’articolo Piano nazionale vaccini.
 
Ecco le indicazioni degli esperti del Ministero della Salute del Nitag, pubblicato sul Quotidiano Sanità del 9 settembre, nella speranza che su questo importante argomento si possa sviluppare un dibattito costruttivo.

In primis, riteniamo che:
- i contenuti del capitolo “raccomandazioni” siano stilati in modo troppo generico e che il capitolo “obbiettivi strategici”, pur essendo condivisibile in linea generale, manchi di definizione chiara, in particolare per quanto concerne gli obbiettivi definiti prioritari;

- le enunciazioni per “l’ampliamento dell’offerta vaccinale e la formazione del personale sanitario” debbano essere accompagnate da subito ad una adeguata lista di interventi da intraprendere in tal senso.

- non devono essere trascurati e sottovalutati gli aspetti critici che si incontreranno nella futura distribuzione del vaccino, come ad esempio quello di vaccine hesitancy che , nel documento del Nitag viene solo marginalmente citato nonostante si sappia che in Italia i movimenti no vax siano molto attivi e si accompagnino ad una sempre più diffusa resistenza nei confronti dei vaccini da parte di una buona parte della popolazione.

- l’aspetto “comunicativo” (e.g. campagne) citato nel documento dovrebbe, a nostro parere, essere da subito accompagnato da una chiara strategia, con obbiettivi mirati ad identificare specifici progetti e/o percorsi educativi. 
 
Secondariamente, il documento ci appare del tutto privo di un focus sul vaccino contro COVID-19, fatto che a nostro parere risulta essere particolarmente grave.
 
Le indicazioni contenute nel documento parlano infatti delle vaccinazioni in generale e non tengono conto delle specificità del vaccino contro il Coronavirus, che rappresenta un unicum nella storia. Forse l’unico riferimento sull’impatto che COVID-19 ha avuto sulle vaccinazioni è quello relativo alla impossibilità di ampliare in questo momento storico l’offerta vaccinale, ammettendo come possibile solo l’aggiornamento ( cit. “alla luce della situazione epidemiologica esistente e dei ritardi e delle differenze cui si è fatto cenno, considerata anche la grave condizione sanitaria in cui versa il paese in conseguenza della pandemia da Coronavirus, il NITAG non ritiene al momento opportuno, per il prossimo triennio, raccomandare ulteriori ampliamenti d’offerta”).

In altre parole, nel documento del Nitag non vi è nulla che suggerisca e indichi linee guida per l’allocazione di un vaccino che con ogni probabilità sarà il vero protagonista del calendario vaccinale per i prossimi due anni. Ben lungi con questa affermazione dal voler distorcere l’attenzione dalle altre vaccinazioni obbligatorie, che restano essenziali e che non devono essere in alcun modo oscurate dalla pandemia, riteniamo tuttavia opportuno e quanto mai verosimile, dare un maggior spazio al vaccino contro COVID-19, tenuto anche conto che non possediamo ancora una cura specifica.
 
Il terzo punto (anche se forse dovrebbe essere il primo) riguarda i documenti di riferimento per la formulazione delle raccomandazioni. Il Global vaccines action plan (2011-2020) e le raccomandazioni del Consiglio Europeo del 7 Dicembre 2018 sono documenti poco recenti e sono adatti solo in parte a rispondere alle esigenze di copertura vaccinale legate alla situazione COVID-19. Infatti, questi documenti sono stati concepiti “in tempo di pace” e pertanto vanno a disciplinare uno scenario completamente diverso da quello di una pandemia.

A nostro parere, questi documenti dovrebbero essere rivisti, aggiornati e riadattati al contesto dell’attuale emergenza sanitaria perchè, così come sono stati formulati, non si prestano ad essere la base per future considerazioni.
 
Ultimo ma non per importanza, l’aspetto relativo all’indipendenza e alla trasparenza nel processo di distribuzione dei vaccini. Il documento non sembra accogliere le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) in merito alla creazione di un Comitato Indipendente che proceda alla selezione dei vaccini. Questo Comitato garantirebbe infatti più trasparenza nei processi decisionali e nella conclusione degli accordi, tutelando l’azione politica altrimenti esposta a critiche e accuse di favoritismi.
 
Qualcuno potrebbe obbiettare che queste nostre osservazioni non tengono conto della natura del documento in questione. E’ infatti espressamente detto che obbiettivo precipuo del NITAG è quello di fornire un documento di natura sostanziale e non procedurale e pertanto esso non prevede un elenco dettagliato di azioni, ma solo una cornice entro la quale muoversi.
 
Tuttavia, vista l’importanza che tali raccomandazioni ricopriranno nella formulazione del nuovo piano vaccinale (che al contrario sarà un documento prettamente incentrato sull’aspetto pratico) riteniamo che esse debbano avere natura programmatica, essere concepite in maniera il più aderente possibile alla realtà del nostro territorio perché solo così potranno dare tutto l’aiuto possibile agli “esecutori” ultimi del piano.
 
Ci teniamo a sottolineare questo aspetto, in quanto lo scostamento tra linee guida e realtà è la causa delle criticità odierne nel mondo della sanità e della scuola, riportate con dovizia di particolari in ogni quotidiano.
 
Senza contare che qualsiasi piano relativo alla salute pubblica non può essere concepito o strutturato senza prima aver effettuato un’analisi precisa e puntuale delle risorse in campo, e pertanto senza aver previsto la sua attuazione pratica. Altrimenti le linee guida e le raccomandazioni rischiano di rimanere lettera morta e la responsabilità ricade ancora una volta sul personale sanitario (medici e infermieri) che come accaduto durante la crisi COVID-19 si trovano in prima linea armati solo del loro buonsenso.  
 
Dottoressa Donatella Noventa, medico specialista di salute pubblica
 
Dottoressa Flavia Bustreo, vice-presidente di Fondazione Botnar, già vicedirettrice dell’Organizzazione Mondiale della Sanità 

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