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Martedì 27 OTTOBRE 2020
Caffè appena svegli dopo aver dormito male? Non è una buona idea

Dopo una notte caratterizzata da sonno disturbato e frammentato, assumere caffè al risveglio a digiuno riduce la tolleranza dell’organismo al glucosio, facendo aumentare nel sangue i picchi medi di glicemia e insulina. È quanto ha evidenziato un piccolo studio condotto su 29 partecipanti, pubblicato dal British Journal of Nutrition.

(Reuters Health) – Dopo aver dormito male, bere un caffè forte per “svegliarsi”, prima di fare colazione, non è una buona idea. Perché? Il caffè a digiuno riduce la tolleranza al glucosio, quindi è molto meglio prima fare colazione e poi prendere il caffè. A questa conclusione è giunto un piccolo studio pubblicato dal British Journal of Nutrition.

Ognuno dei 29 partecipanti allo studio, randomizzato in crossover, ha consumato una bevanda zuccherata al mattino dopo essere stato esposto (a caso, in occasioni separate) a ognuna di queste tre condizioni sperimentali: un ristoratore sonno notturno, un sonno notturno disturbato e un sonno notturno disturbato seguito dall’assunzione di caffè nero forte. La bevanda zuccherata simulava l’assunzione di calorie di una normale colazione.

I partecipanti esposti a un sonno frammentato e alla successiva assunzione di caffè hanno bevuto una tazza di caffè istantaneo contenente circa 300 mg di caffeina circa un’ora dopo il risveglio. La bevanda zuccherata consumata in ogni parte dello studio conteneva circa 75 g di glucosio.

Nei test orali di tolleranza al glucosio, il picco glicemico medio e il picco insulinico medio erano significativamente più elevati nei partecipanti dopo l’esperienza sonno frammentato più caffè rispetto al solo sonno frammentato.

Fonte: British Journal of Nutrition

Scott Baltic

(Versione Italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)

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