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Venerdì 13 NOVEMBRE 2020
Covid. Il Centro sclerosi multipla del Binaghi sarà trasferito per fare spazio ai pazienti positivi

Nella struttura saranno allestiti 100 posti letto covid, mentre le attività del Centro si sposteranno nei locali del Centro di Neuroriabilitazione dell’Oncologico Businco. Nieddu: “Una soluzione temporanea che ci consentirà di garantire continuità assistenziale e terapeutica alle persone colpite da sclerosi multipla e non solo”. Meini: “Ci sembra una proposta adeguata”. Tocco: “Cagliari è pronta a dare il suo contributo per fronteggiare l’emergenza legata al Covid, con l’attivazione di nuovi posti letto nelle strutture dismesse come l’ex clinica Macciotta e la clinica Aresu”.

Per attivare i 100 posti letto dedicati ai pazienti Covid nella struttura ospedaliera del Binaghi di Cagliari, l’Assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, fa sapere che il reparto del Centro sclerosi multipla sarà trasferito nei locali del Centro di Neuroriabilitazione dell’ospedale oncologico Businco. “Una soluzione temporanea – spiega l’Assessore - che ci consentirà di dare continuità a un servizio di grande importanza, in sicurezza e mantenendo invariati i livelli assistenziali. I locali del Centro del Businco sono stati ristrutturati di recente, al momento non sono utilizzati da altri servizi e potranno ospitare le attrezzature e gli strumenti necessari a garantire continuità assistenziale e terapeutica alle persone colpite da sclerosi multipla, in un contesto ospedaliero dove sono presenti specialità e servizi adeguati”.

“Il centro - evidenzia l’esponente di Giunta -, che segue circa cinquemila pazienti, oltre che essere punto di riferimento regionale per la sclerosi multipla, assiste anche persone affette da malattie rare, neuromuscolari e distrofie. L’emergenza Covid ci obbliga a riorganizzare strutture e servizi, ma non avremo mai potuto dare risposte alle necessità dettate dalla pandemia senza individuare contestualmente un’alternativa ottimale e sicura per tanti pazienti fragili.  Con l’Aism, Associazione italiana sclerosi multipla, abbiamo immediatamente intrapreso un percorso di confronto e condivisione”.

“Capiamo il momento di emergenza – dice Liliana Meini, presidente del Coordinamento Aism Sardegna, che ha partecipato lunedì 9 novembre ad un sopralluogo presso il centro di Neuroriabilitazione del Businco -: la stessa Aism è in prima linea dall’inizio della pandemia con gli operatori sanitari. Per questo la soluzione temporanea proposta ci sembra adeguata al fine di mantenere i livelli di assistenza essenziali e la continuità di cura in un momento grave e difficile per tutti. Terminata la crisi sanitaria sarà fondamentale mantenere con la Regione questo livello di confronto, in maniera duratura e costruttiva per migliorare maggiormente il livello di assistenza e cura per i pazienti con sclerosi multipla e finalmente dare concreta attuazione ai percorsi di presa in carico e continuità assistenziale definiti con l'adozione del PDTA, unitamente all'avvio del registro regionale di patologia e all'Osservatorio regionale sulla sclerosi multipla. Continueremo come associazione – conclude la presidente del Coordinamento – a mantenere alto il livello di attenzione in difesa del diritto alla salute di tutti i sardi con sclerosi multipla e patologie similari".

Sentito da Quotidiano Sanità, il Presidente del Consiglio comunale di Cagliari, Edoardo Tocco (FI), che nella scorsa legislatura regionale da vice Presidente della Commissione Salute ha seguito i lavori della materia, osserva: “Condivido la scelta dell’Assessore Nieddu se fatta con criterio, con la condivisione dell’ Aism, ma anche con quella dei medici del reparto, quindi la dott.ssa Eleonora Cocco e gli altri colleghi: se c’è una condivisione con tutti loro che effettivamente il Centro sclerosi multipla si possa spostare all’Oncologico Businco, io non posso che essere d’accordo. Il mio pensiero era quello di poter lasciare in questi reparti non solo la Sclerosi multipla, ma anche la Pneumologia, la Terapia del dolore e il Centro donna, che sono lì da tanti anni. Importante dunque che si tenga presente che il Binaghi non debba essere in futuro demansionato di queste Unità operative perché sono sempre state un riferimento importante per Cagliari e la Sardegna, non solo: hanno sempre ottenuto dei risultati importanti per i pazienti”.

“La rapida crescita dei contagi ha avuto senz’altro un forte impatto sul sistema dell’assistenza sanitaria, la situazione è drammatica e si impongono nuove scelte in grado di aumentare le possibilità di cura. In questo contesto Cagliari è pronta a dare il suo contributo per fronteggiare l’emergenza legata al Covid, con l’attivazione di nuovi posti letto anche nelle strutture dismesse. A tal proposito abbiamo l’ex clinica Macciotta, abbandonata da ormai sette anni, che potrebbe essere ripristinata come struttura ospedaliera o clinica, e la vecchia clinica Aresu di via San Giorgio che potrebbe essere adattata alla situazione di emergenza di questo momento, anche qui per attivare ulteriori posti letto Covid ed alleggerire gli altri ospedali ora sotto pressione a causa degli accessi nelle strutture”.

Tocco infine invoca un dialogo costante dell’Assemblea municipale con la Regione sulle tematiche del comparto a livello territoriale: “Il momento che stiamo attraversando richiede impegno e responsabilità da parte di tutti gli attori in campo, la riorganizzazione sanitaria deve necessariamente passare da un confronto con l’emiciclo del capoluogo”.

Elisabetta Caredda

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