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Martedì 01 DICEMBRE 2020
Hiv. Per le persone Lgbti è una catastrofe



Gentile direttore,
è una catastrofe anche quest'anno per il mondo LGBTI il report sui casi di HIV. Ecco i problemi che il Ministero della Salute e la comunità LGBTI non riescono ad affrontare:
1) Non esiste più una campagna per i preservativi, ma quando c'è non è mai rivolta alle persone LGBTI, i preservativi ancora non sono gratuiti neanche per gli adolescenti, sex workers e carcerati;
 
2) Non è possibile accedere alla Prep ma il mondo LGBTI si autoinganna affermando di farne uso pur di fare sesso senza preservativo (che va usato comunque perché sono decine le malattie trasmesse sessualmente);
 
3) Pochissimi fanno il test HIV regolarmente, pur avendo regolarmente rapporti a rischio senza preservativo e senza PREP (il doppio segreto sul test HIV, adesso che può essere curato è diventato un ostacolo a fare screening di massa);
 
4) La questione del U=U avvelena i pozzi perché riduce le persone che fanno uso di Preservativo, Prep e test HIV, illuse che poi potranno tutte essere guarite e tornare a fare sesso comunque senza preservativo;
 
5) Non è irrilevante la mancanza di distinzione tra donne transgender / loro partner rispetto a maschi omosessuali / bisessuali nella comprensione del pericolo HIV e non è solo misgendering mettere tutti nel calderone MSM (sarebbe utile anche la distinzione relazioni di e con Sex workers rispetto a relazioni promiscue libere).
 
Dovremmo interrogarci sul bisogno naturale di fare sesso promiscuo, anche in virtù delle domande afferite al numero verde ISS sul HIV, che a quanto pare vertevano sulla possibilità di fare sesso promiscuo nonostante la pandemia di Covid-19 ma senza curarsi di fare il test HIV.
 
 
Il Ministero della Salute evidentemente tratta le epidemie con due pesi e due misure, sempre a danno delle persone LGBTI.
 
Manlio Converti
Psichiatra
Presidente AMIGAY aps

 

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