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Mercoledì 09 DICEMBRE 2020
Bonus Covid. Fismu contro l’esclusione dei medici convenzionati del 118

Una nota dell’Assessore alla Salute dello scorso 3 dicembre chiedeva ai Direttori Generali  di individuare le professionalità a cui distribuire le premialità previste distinte in tre fasce in base all’intensità di cura e intervento.“In nessuna delle tre fasce, in particolare nella fascia A (dove dovrebbero stare), vengono compresi i medici del 118, cioè i camici bianchi convenzionati dell’Emergenza Sanitaria Territoriale. Anzi peggio: non rientrano nemmeno nei provvedimenti premiali previsti per il resto del personale del 118, quello dipendente Seus”.

“Nessuna tutela, nessuna premialità, nessun indennizzo. Altro che eroi, i medici del 118 convenzionati (cioè non dipendenti) non avranno nulla di tutto ciò che viene e verrà riconosciuto ai loro colleghi con i quali lavorano lavorano fianco a fianco. Medici di seria A e altri trattati come ‘paria’”. Questa la dura denuncia di Federazione Italiana Sindacale Medici Uniti-Fismu che annuncia lo stato di agitazione, e chiama all’unità gli altri sindacati del settore. Per Emanuele Cosentino, responsabile nazionale Fismu per il 118 e medico catanese, così si va dritti, “allo sciopero”.

“Nei giorni scorsi - spiega Cosentino - gruppi, associazioni varie, organizzazioni sindacali hanno discusso a vario titolo sulla premialità COVID destinata al personale del SSR e da distribuire in maniera più o meno adeguata alle mansioni svolte durante la pandemia, tuttora in corso, un dibattito anche riportato dalla stampa ma che non teneva conto delle decisioni e degli incontri previsti con la Regione. Infatti, dopo una serie di interlocuzioni tra alcuni sindacati della dirigenza medica, è arrivata una nota dello scorso 3 dicembre dell’Assessore alla Salute ai Direttori Generali nella quale si chiede di individuare le professionalità a cui distribuire le premialità previste distinte in tre fasce in base all’intensità di cura e intervento”.

Ma “nessuna delle tre fasce - sottolinea amaramente Cosentino -, in particolare nella fascia A (dove dovrebbero stare) vengono compresi i medici del 118, cioè i camici bianchi convenzionati dell’Emergenza Sanitaria Territoriale. Anzi peggio: non rientrano nemmeno nei provvedimenti premiali previsti per il resto del personale del 118, quello dipendente SEUS. Allora, giocando su queste ambiguità, ecco il danno: niente premialità per i medici convenzionati dell’EST-118, cioè gli stessi citati espressamente anche dall’art.5, co.8, della legge di stabilità regionale 2020-2022, approvata dall’Assemblea Regionale Siciliana e firmata dal presidente Musumeci?”.

“Eppure - aggiunge ancora il dirigente Fismu - quegli stessi medici, sono quelli che continuano ad entrare per primi nelle case di pazienti e delle altrettante famiglie Covid positive, gli stessi che li visitano, li stabilizzano, li ventilano nell’insufficienza respiratoria acuta e che gli permettono il trasporto assistito in ospedale. Gli stessi che verosimilmente si sono contagiati, rimangono in isolamento rispetto alle loro famiglie per settimane, magari sono ricoverati nei reparti di rianimazione e terapia intensiva e che magari qualche volta perdono la vita. Professionisti che in questi mesi hanno avuto scarse tutele, ai quali si è tentato di imporre DPI non a norma, e che non ricevono alcuna sorveglianza sanitaria in contrasto con le stesse norme nazionali e regionali. Un settore che spesso ha un contratto precario da anni, e a cui viene negato un rinnovo contrattuale da ben 13 anni”.

“La misura ormai è colma - conclude Cosentino - la goccia ha fatto traboccare il vaso al punto che abbiamo incontrato i sindacati del settore (F.I.S.M.U.-CISL, FIMMG, SNAMI) e deciso di attivare l’intersindacale regionale dei Medici EST- 118 Sicilia per porre un argine a questo comportamento punitivo e offensivo. I medici del 118 convenzionati, assieme ai loro equipaggi, intervengono 24 ore su 24 in tutte le emergenze, dalle più banali alle più gravi che possano colpire il cittadino: ora basta rivendichiamo meriti, tutele e pretendiamo rispetto”.

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