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Mercoledì 09 DICEMBRE 2020
Covid. Sit-in sindacati ospedale d’Isernia: “Sanità al collasso”

Tre le questioni di maggiore rilievo: “Sicurezza, assunzioni e pagamento delle indennità”. Secondo Cgil-Cisl-Uil e Rsu: “La mancanza di un unico ospedale Covid, ha trasformato tutti e tre i maggiori nosocomi: Campobasso, Termoli (Campobasso) e Isernia, in ospedali Covid con percorsi promiscui che non garantiscono la sicurezza di operatori e utente, come dimostrano i numeri”.

Sit-in di protesta dei sindacati e delle Rsu dell’ospedale ‘Veneziale’ di Isernia per denunciare: “la disorganizzazione del Sistema Sanitario Regionale”.

Per oltre tre ore i segretari regionali di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Fials Fsi - Usae Nursing Up e lavoratori hanno presidiato un’area del nosocomio, chiedendo risposte ai vertici dell’Asrem e della Regione Molise.

Tre le questioni di maggiore rilievo: “Sicurezza, assunzioni e pagamento delle indennità”. Secondo Sindacati e Rsu: “La mancanza di un unico ospedale Covid, ha trasformato tutti e tre i maggiori nosocomi: Campobasso, Termoli (Campobasso) e Isernia, in ospedali Covid con percorsi promiscui che non garantiscono la sicurezza di operatori e utente, come dimostrano i numeri relativi alle persone infettate. Situazione che ha generato paura tra gli utenti”.

Hanno criticato l’ipotesi di aprire, a Isernia, un nuovo ospedale: “quando ci sono già strutture operanti che andrebbero rafforzate con l’assunzione di personale. Una carenza già insostenibile prima del Covid”. Per le indennità: le sigle hanno fatto rilevare: “il personale non ha ricevuto le indennità salariali dal 2016”.

Il sit-in di Isernia è stato il terzo, dopo quello all’Ospedale ‘Cardarelli’ e al ‘San Timoteo’, “tuttavia - hanno fatto rilevare i sindacati – l’Asrem e la Regione ancora non hanno risposto ai quesiti posti”.

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