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Giovedì 10 DICEMBRE 2020
Cagliari. Medico prescriveva impianti acustici non necessari. Tre arresti per truffa

Il medico otorinolaringoiatra, convenzionato con l’ATS Sardegna e in servizio presso alcuni Poliambulatori del cagliaritano e dell’oristanese, dopo aver falsamente prescritto ai propri pazienti l’uso di protesi acustiche, li indirizzava ad acquistarli presso l’azienda gestita dalla moglie e dal figlio. Gli indagati riuscivano anche ad ottenere indebiti rimborsi dal Ssn grazie all’esibizione di false attestazioni per la fornitura di protesi acustiche.

I carabinieri del Nas di Cagliari hanno dato esecuzione stamani ad un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di 3 persone appartenenti al medesimo nucleo familiare, indagati per associazione per delinquere finalizzata alla truffa aggravata ai danni di anziani e del Servizio Sanitario Nazionale, abuso d’ufficio e falso ideologico.

“L’attività investigativa - spiega una nota dei Nas - , avviata d’iniziativa dai Carabinieri del NAS del capoluogo sardo, consentiva di accertare che il principale indagato - un medico otorinolaringoiatra 70enne di origine nuorese, convenzionato con l’ATS Sardegna e in servizio presso alcuni Poliambulatori del cagliaritano e dell’oristanese – dopo aver falsamente attestato e prescritto ai propri pazienti l’acquisto di protesi acustiche, li indirizzava per il relativo acquisto presso l’azienda gestita dalla moglie 63enne e dal figlio 33enne (rispettivamente nati in provincia di Nuoro e Cagliari)”.

Nel prosieguo delle indagini, gli investigatori del Nucleo Antisofisticazioni di Cagliari hanno appurato che gli indagati – oltre alle predette condotte delittuose – ottenevano anche l’indebito rimborso da parte del Sistema Sanitario Nazionale, previa esibizione di false attestazioni rilasciate da soggetti privi dei previsti titoli abilitativi e in assenza dell’autorizzazione regionale alla fornitura di protesi acustiche.

I militari procedevano hanno proceduto anche al sequestro preventivo di beni mobili ed immobili corrispondenti alla somma di euro 400.000,00 “pari - spiega la nota dei Nas - agli indebiti emolumenti percepiti dagli indagati nel corso dell’attività illecita” e al sequestro preventivo della sede operativa dell’impresa e di tutte le relative apparecchiature tecniche presenti.

“Le articolate e prolungate indagini - conclude la nota - hanno consentito di acclarare il rodato sistema illecito con cui i predetti, in maniera continuativa dagli inizi del 2017 fino al novembre 2019, raggiravano i propri pazienti allo scopo di far conseguire un ingiusto profitto alla citata azienda, riconducibile di fatto a tutti i membri del sodalizio criminoso”.

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