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Giovedì 10 DICEMBRE 2020
Fnomceo: “Per la salute serve un Piano Marshall. Più soldi alla sanità nel Recovory Plan”

E la Fnomceo propone anche l''istituzione di un “fondo ad hoc per colmare le disuguaglianze di salute”. Anelli: “Risorse per la sanità assolutamente insufficienti; è il momento di un Piano Marshall, che garantisca a tutti uguali diritti”

“Un fondo ad hoc per colmare le disuguaglianze di salute”: la proposta della Fnomceo per l’utilizzo dei contributi europei, nella Giornata dei Diritti umani
Anelli: “Risorse per la sanità assolutamente insufficienti; è il momento di un Piano Marshall, che garantisca a tutti uguali diritti”

Aumentare la quota assegnata alla sanità dei contributi europei per il Covid. E utilizzarne una parte per colmare le disuguaglianze di salute. Come? Creando un fondo ad hoc. Sono queste le proposte scaturite dal Comitato Centrale, della Federazione degli Ordini dei Medici. Che, nella riunione in streaming di oggi nella quale si è deliberato, all’unanimità, di caldeggiare con il Governo quello che viene presentato come un vero e proprio “Piano Marshall per la sanità”, che garantisca a tutti uguali diritti di salute.
 
“Oggi è il 10 dicembre: la Giornata mondiale dei Diritti umani – ha esordito il Presidente, Filippo Anelli -. Ebbene, la Dichiarazione universale, sottoscritta esattamente settantadue anni fa dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, si apre proprio, agli articoli 1 e 2, con il riconoscimento della libertà e uguaglianza di tutti gli esseri umani, ai quali, per nascita, spettano uguali dignità e diritti, senza discriminazione alcuna. Principi che erano già presenti nella nostra Costituzione, entrata in vigore il primo gennaio dello stesso anno 1948. E che sono ribaditi anche dalla Legge istitutiva del Servizio Sanitario Nazionale e dal Codice di Deontologia Medica”.
 
“La Fnomceo è impegnata, a livello nazionale e internazionale, a garantire l’uguaglianza di tutti gli individui nell’accesso alle cure e al diritto alla salute – ha ricordato ancora Anelli -. Sul piano internazionale, sostiene progetti di salute globale e cooperazione. Le disuguaglianze, però, si annidano anche nel nostro Paese, minando i principi di universalità ed equità del nostro Servizio Sanitario Nazionale. Sono disuguaglianze di salute che hanno origine da quelle economiche, sociali, culturali, geografiche, e che sottraggono anni di vita in buona salute a coloro che si trovano in condizioni più svantaggiate”.
 
“La pandemia di Covid ha acuito e messo in luce tali disuguaglianze – ha aggiunto -. I sistemi sanitari sono al collasso e rischiano di crollare sotto il peso di una terza ondata, che ci aspettiamo dopo le festività natalizie. Quando ad aggiungere il ‘carico da 11’ arriverà l’influenza e i servizi andranno in tilt”.
 
“Ora abbiamo a disposizione i contributi europei: il Recovery Fund, forse anche il MES – ha proposto Anelli, ricevendo il plauso del Comitato Centrale -. Chiediamo, oltre all’aumento cospicuo delle quote destinate alla sanità, che sono ora assolutamente insufficienti, che una parte di quelle risorse vada a costituire un fondo ad hoc, volto a colmare le disuguaglianze di salute. Quelle tra Nord e Sud del Paese, a cominciare dalla situazione drammatica della Calabria. Quelle tra Centro e Periferia, intesi in senso reale e metaforico, perché nessun individuo deve rimanere ai margini della Società”.
 
“La salute disuguale è il più grande vulnus a quella uguaglianza dei diritti garantita dalla Dichiarazione universale, dalla nostra Costituzione, dal Codice di Deontologia Medica – ha concluso Anelli -. Lo abbiamo sentito dire tante volte, da Papa Francesco, dal ministro Roberto Speranza: “Peggio di questa crisi c’è solo il rischio di sprecarla”. E allora, non sprechiamo questa occasione, variamo finalmente quel Piano Marshall per una salute e una sanità uguali per tutti: eque, universalistiche, solidali. Chiediamo dunque al Governo politiche di sviluppo che tengano conto dei fattori di bisogno e di deprivazione, per garantire a tutti uguali diritti e libertà”.

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