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Venerdì 22 GENNAIO 2021
Lazio. Nomine Asl, Gip dispone proroga indagini. Nella vicenda indagati Zingaretti e D’Amato: “Fiducia nella magistratura”

Nove, in totale, gli indagati per le nomine risalenti al 2019. Il procedimento nasce da un esposto di Fratelli d'Italia, che aveva sollevato la questione anche in Consiglio. In una interrogazione il consigliere Aurigemma accusava la Regione di avere eliminato, con una determina, il requisito di 5 anni di esperienza in “strutture sanitarie pubbliche o private” per l'incarico di direttore amministrativo, stravolgendo la legge nazionale. Ma per la Regione la modifica era legittima. IL TESTO DELLA INTERROGAZIONE E DELLA RISPOSTA

Il gip di Roma, su richiesta della Procura, ha disposto una proroga delle indagini già avviate nei mesi scorsi sulle nomine nelle Asl avvenute nel 2019, che vede 9 indagati tra cui il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e l'assessore alla Sanità Alessio D'Amato. Abuso di ufficio il reato ipotizzato nell'inchiesta che nasce da un esposto presentato da Fratelli d'Italia.

Sulla questione delle nomine e sui requisiti dei candidati i consiglieri di Fratelli d’Italia erano già intervenuti in Consiglio regionale con una interrogazione, discussa nel novembre 2019, in cui il consigliere FdI Antonello Aurigemma accusava la Regione di avere eliminato, rispetto alla normativa nazionale, per l'affidamento dell'incarico di direttore amministrativo, il requisito dei 5 anni di esperienza in “strutture sanitarie pubbliche o private, trasformati in un più semplice “svolgimento di qualificata attività di direzione tecnica o amministrativa, con diretta responsabilità delle risorse umane, finanziarie e strumentali”, legittimando la nomina di candidati senza requisiti. Chiedeva quindi il ritiro del provvedimento.
 
Ma per l’assessore D’Amato le cose non stavano così, "vi è stata un’interpretazione estensiva - dichiarava nella risposta nel 2019 all'interrovazione - per dar modo a un’ampia platea di professionisti di partecipare all’Albo dei direttori amministrativi, per poi eventualmente essere presi da quest’Albo. Per cui, nessuna volontà di ritiro perché il provvedimento è legittimo”.
 
La dichiarazione della Regione: “In merito all’indagine, aperta a seguito di un esposto del consigliere regionale di Fratelli d’Italia Aurigemma, che riguarda il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, l’assessore alla sanità Alessio D’Amato e dei funzionari regionali sui requisiti di idoneità per le direzioni amministrative, l’amministrazione regionale, convinta di aver operato nel rispetto della normativa vigente, esprime massima fiducia nel lavoro della magistratura certa che chiarirà la vicenda in tutti i suoi aspetti”, così in una nota stampa la Regione Lazio.

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