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Martedì 16 FEBBRAIO 2021
Chieti. Impiantata endoprotesi aortica su misura

Il paziente un un 73enne affetto da aneurisma in prossimità del cuore causato da un’ulcera che aveva indebolito la parete dell’aorta, l’intervento tradizionale cardiochirurgico, con il taglio del torace e la circolazione extracorporea, sarebbe stato troppo rischioso poiché affetto da diverse patologie. È stata così praticato l’impianto, per via percutanea (ovvero senza taglio). In azione team multidisciplinare.

Un foro di pochi millimetri all’altezza dell’inguine, senza incisioni chirurgiche o procedure invasive potenzialmente stressanti, ha consentito all’equipe della Chirurgia vascolare ed endovascolare dell’ospedale di Chieti di impiantare su un paziente, per via percutanea cioè senza taglio, un’endoprotesi aortica custom-made, ovvero costruita su misura.

Per il paziente, un 73enne affetto da aneurisma in prossimità del cuore causato da un’ulcera che aveva indebolito la parete dell’aorta, l’intervento tradizionale cardiochirurgico, con il taglio del torace e la circolazione extracorporea, sarebbe stato troppo rischioso poiché affetto da diverse patologie.

Si tratta di uno degli interventi sempre più complessi e innovativi, ma sempre meno invasivi, eseguiti nell’unità operativa diretta da Franco Fiore.

La tecnica adottata è l’evoluzione di metodiche avanzate ed eseguite in pochissimi e selezionati centri, grazie alla sinergia con la Radiologia interventistica, la cardiochirurgia, l’Anestesia e terapia intensiva, i cardiologi dell’Aritmologia e a tutto il personale della Sala operatoria.

“Dopo aver studiato il caso clinico nella sua complessità - spiega Fiore -, abbiamo optato per l’impianto di un’endoprotesi progettata su misura per il paziente che potesse evitare la sternotomia e la sostituzione di tutto l’arco dell'aorta, previo bypass delle arterie del collo. Abbiamo posizionato l’endoprotesi attraverso un foro di pochi millimetri praticato all’altezza dell’inguine, senza incisioni chirurgiche.

“L’intervento – ha proseguito - è stato possibile grazie all’Aortic team del Dipartimento Cuore della Asl Lanciano Vasto Chieti, che prevede la discussione del caso clinico tra chirurghi vascolari, cardiochirurghi, cardiologi e radiologi interventisti: una collaborazione che apre la strada a nuove tipologie di trattamento innovative, in grado di trattare patologie a elevatissima mortalità in tempi brevi e con un rischio di complicanze bassissime. La degenza del paziente è stata di appena cinque giorni”.

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