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Giovedì 18 FEBBRAIO 2021
Sanità nelle province. Nel Lazio presentata mozione per incentivi a specialisti e specializzandi
L’iniziativa della presidente della Commissione Lavoro, Eleonora Mattia (Pd). “Dobbiamo rafforzare i nostri servizi e in particolare la medicina territoriale, sostenere gli operatori a beneficio di tutta la cittadinanza”, spiega Mattia. Soddisfazione della Cisl Medici Lazio: “Un'altra importante passo dopo le proposte gà presentate alla Camera da Fritelli. Auspichiamo presto un ampio confronto tra sindacati, assessore e forze politiche in Consiglio regionale”. LA MOZIONE
Incentivare e sostenere la scelta di medici specialisti e gli specializzandi ad operare nelle province della Regione. Questo l'obiettivo della mozione presentata oggi in Consiglio regionale del Lazio che vede come prima firmataria la Presidente della Commissione Lavoro, Eleonora Mattia, ed è stata sottoscritta dalla maggior parte delle Consigliere e dei Consiglieri del gruppo del Partito Democratico.
“In tutte le province del Lazio – spiega in una nota Eleonora Mattia - si registra una carenza di copertura delle professioni specialistiche. Questa situazione critica, ulteriormente aggravata dall’emergenza epidemiologica da Covid-19, non solo influisce negativamente sulla qualità dei servizi erogati, ma rende anche meno appetibili e competitivi questi territori”
“La questione della scarsa attrattività delle strutture fuori dalla Capitale e dai capoluoghi di provincia - prosegue la presidente della Commissione Lavoro - è complessa e delicata, ma rappresenta un’urgenza su cui intervenire per garantire il diritto alla salute di tutti i cittadini e le cittadine nonché il benessere complessivo della comunità. Per questo ringrazio i colleghi e le colleghe che hanno sostenuto l’iniziativa che mira a verificare tutti gli strumenti idonei a potenziare e sostenere le Asl e le strutture periferiche, incentivando la mobilità del personale. Dobbiamo – conclude Mattia – rafforzare i nostri servizi e in particolare la medicina territoriale, sostenere gli operatori a beneficio di tutta la cittadinanza”
La mozione è stata accolta con soddisfazione dalla Cisl Medici Lazio. “Come sindacato di categoria - spiega in una nota la Cisl Medici Lazio avevamo già valutato di grande interesse alcune proposte avanzate il 9 febbraio dalla Presidente di Federsanità, Tiziana Frittelli in audizione presso la 12esima Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati sulla proposta di Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR). In particolare quella relativa al finanziamento di ulteriori 12000 borse di studio per le scuole di specializzazione mediche e ciò allo scopo di eliminare l’imbuto formativo favorendo la piena occupazione dei giovani medici. Una proposta già avanzata anche dalla Cisl Medici e che ci trova pienamente d’accordo ad ogni livello della categoria sindacale. La seconda proposta degna di grande attenzione era quella, ripresa proprio oggi dalla consigliera regionale Eleonora Mattia, di finanziare politiche retributive volte a differenziare le retribuzioni di chi opera in zone disagiate, per attutire il fenomeno dell’urban-rural divide”.
“Un tema difficile e complesso che - secondo il sindacato - potrebbe essere foriero di polemiche in quanto, almeno ad un primo impatto, apparentemente divisivo. La fuga dei camici bianchi qui nel Lazio è centripeta verso Roma, al più verso le strutture ospedaliere dei capoluoghi di provincia. Questo è un dato di fatto che mette in difficoltà sempre più serie le Asl e le strutture ospedaliere periferiche con conseguenze negative anche sulle offerte assistenziali del territorio. Occorre una riflessione seria cui fare conseguire importanti scelte operative a tutela delle garanzie costituzionali in tema di salute per ogni cittadino ovunque residente".
“La Cisl Medici Lazio - si legge nel comunicato a firma del Segretario regionale Luciano Cifaldi - apprezza l’iniziativa della Consigliera Eleonora Mattia e, nel dichiararsi pronta ad un confronto sui temi rappresentati nella mozione, auspica che si possa determinare un rapido e più ampio confronto tra le organizzazioni sindacali, l'Assessore alla Sanità della Regione Lazio e le forze politiche presenti in consiglio regionale”.
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