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Giovedì 18 FEBBRAIO 2021
Covid. Appello Smi-Acav: “Assicurare test molecolari a chi deve curarsi fuori Regione”

“Per i pazienti che si curano fuori Regione è un calvario” effettuare i test perché le Asp “non riescono a garantire l’esito in tempi ragionevoli”, spiegano Cosmo De Matteis, presidente Emerito del Sindacato Medici Italiani Calabria, e Giovanni Giordano, presidente Associazione Calabrese Agenti di Viaggio. Che chiedono più postazioni, “permettendo a chi già vive un doppio disagio, dovendo ricorrere a una mobilità che a volte lo porta a centinaia di chilometri dal proprio domicilio, di poter veder assicurato il diritto alla salute”.

I limiti alla mobilità a causa del covid rappresentano un doppio problema per chi deve spostarsi per andarsi a curare in un’altra regione. A sollevare la questione per la popolazione calabrese sono Cosmo De Matteis, presidente Emerito del Sindacato Medici Italiani Calabria (Smi), e Giovanni Giordano, presidente Associazione Calabrese Agenti di Viaggio (Acav), che chiedono che venga garantita l’esecuzione dei tamponi molecolari in tempi brevi ai cittadini calabresi, vista “l’impossibilità di poter effettuare nel territorio della Regione Calabria i test molecolari (o PCR) se non presso le ASP provinciali, che non riescono a garantire l’esito in tempi ragionevoli. Per i viaggiatori/pazienti che si curano fuori Regione è un calvario andare e rientrare al proprio domicilio per le difficoltà ad effettuare i test”, affermano De Matteis e Giordano.

“Stessa questione  vale per i viaggiatori che oltrepassano frontiere extra UE e alcune dell’Unione Europea per motivi di famiglia e/o i urgenza, ai quali nello specifico viene richiesto il test molecolare ( o PCR) da effettuarsi entro le 48/72 ore prima della partenza, praticamente è impossibile considerando i tempi di attesa dell’esito presso le ASP di competenza e costretti quindi a spostarsi in altre regioni per avere la certificazione di negatività al test molecolare (o PCR) con tutti  disagi e il dispendio economico che ne consegue”, spiegano i due presidenti.

De Matteis e Giordano si dicono preoccupati anche degli “approcci alla ripresa dei viaggi secondo cui si prevede, per la massima prevenzione alla diffusione del virus, la formazione di corridori turistici che richiedono questo, tipo di test molecolare (o PCR) prima e dopo il viaggio”.

“Smi e Acav - prosegue la nota della due associazioni - raccolgono il grido di allarme dei calabresi e  lanciano un  appello al Presidente, facente funzioni della Regione Calabria, Nino Spirlì, affinché si potenzino le postazioni, magari prevedendo l’installazione di  altre nuove con percorsi preferenziali o anche autorizzando istituti e/o laboratori in grado di garantire i livelli di efficienza per supportare le richieste dei cittadini calabresi coinvolti in queste situazioni”.

“Auspichiamo che presto le difficoltà fin qui vissute cessino; permettendo a chi già vive un doppio disagio, dovendo ricorrere a una mobilità che a volte lo porta a centinaia di chilometri dal proprio domicilio, di poter veder assicurato il diritto alla salute. Permettendo, inoltre, a chi per motivi urgenti, (si spera presto anche per chi deve andare in vacanza) di avere gli stessi diritti di tutti gli altri cittadini italiani” concludono De Matteis e Giordano.

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