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Mercoledì 06 GIUGNO 2012
Laparoscopia. L'avanzata dei "robot" in sala operatoria. Da domani il congresso europeo

Degenze post-operatorie brevi, perdite di sangue assenti e ritorno al lavoro immediato. Sono alcuni dei vantaggi della chirurgia robotica che verranno illustrati nel corso della IX edizione dello European Meeting on Laparoscopic and Robotic Urologic Surgery, a Roma dal 7 al 9 giugno.

Prenderà il via a Roma il prossimo 7 giugno la IX edizione dello European Meeting on Laparoscopic and Robotic Urologic Surgery “Challenges in Laparoscopy and Robotics”, un vero e proprio summit di aggiornamento ‘last minute’ sulla chirurgia laparoscopica e robotica.
I vantaggi che queste tecnologie possono portare ai pazienti sono numerosi: il primo è senza dubbio che le degenze post-operatorie sono molto più brevi e con un senso di benessere nettamente migliore. Le perdite di sangue, poi, sono praticamente assenti tanto che i pazienti non hanno più bisogno di trasfusioni. La convalescenza è molto più breve con un ritorno al lavoro pressocché immediato.

“Per il chirurgo vi è la possibilità di fare un lavoro molto più preciso e di affrontare problemi che altrimenti non sarebbe stato possibile risolvere – ha spiegato Vito Pansadoro, presidente della Società italiana di urologia (Siu) – inoltre il chirurgo può lavorare in una posizione nettamente più ergonomica il che si trasforma nella possibilità di operare meglio e senza stancarsi troppo anche con interventi prolungati”.

Un problema ormai comune a tutte le nuove tecnologie nel campo della salute è quello dei costi. “Certo quelli della chirurgia robotica sono ancora alti, ma il modo di affrontarli e risolverli risiede nell'utilizzo delle macchine da parte di più specialisti – ha sottolineato il presidente Siu - oggi dopo gli urologi i robot vengono utilizzati dai ginecologi, chirurghi generali, cardio-chirurghi, chirurghi toracici. In questo modo i costi dell’acquisto e della manutenzione si diluiscono”.  In altre parole le macchine devono essere utilizzate al massimo e non giacere in un sottoscala.

Secondo Pansadoro “nel prossimo futuro l'innovazione più interessante è la combinazione tra il ‘Fire-Fly Green Laser’ e l'utilizzazione dell'Indocyanina; con questa tecnologia è possibile distinguere il tessuto sano dal tessuto tumorale”. L’evoluzione della chirurgia potrà così permettere sempre più di eliminare la malattia ma rispettando le funzioni dell'organo ammalato.

Sarà proprio questo uno dei punti più importanti del congresso: il passaggio della chirurgia dalla fase demolitiva ad una fase in cui la robotica viene utilizzata con profitto per la chirurgia ricostruttiva. Dalle fistole uretero-vaginali a quelle vescico-vaginali, dalle fistole vescico-rettali dopo prostatectomia radicale utilizzando i robot in 3D, con HD, con 7 movimenti e ingrandimenti diversi. Grazie a questa sofisticata tecnologia si riesce oggi a ‘riparare’ queste situazioni. L’ultimo giorno, in occasione del ‘prostate day’, si assisterà a 6 interventi di chirurgia prostatica effettuati con altrettante tecniche diverse tra loro: robotiche trans-peritoneali, robotiche ‘trans-douglas, laparoscopiche, con l’utilizzo di nuovi strumenti, i Kymerax: bracci ‘normali’ che però si comportano come quelli del robot. Un  modo per avere i vantaggi della chirurgia robotica senza necessariamente spendere i soldi della chirurgia robotica.

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