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Martedì 05 GIUGNO 2012
Ancora sul libro di Insinna. L'apparente distacco di quell'infermiera



Gentile Direttore,
le scrivo in merito all’ormai noto capitolo dal titolo “L’infermiera stronza” all’interno del libro “Neanche con un morso all’orecchio”, edito da Mondadori.
Con estremo rispetto mi accingo a scrivere queste righe per poter insieme riflettere su più aspetti che troviamo esposti in questa triste parentesi di vita, riconducibile al  sig. Insinna e famiglia.

Non è retorica iniziare con il dire che di fronte ad un dolore provocato dalla perdita di una persona cara, la ragione viene meno…si viene assaliti da un vortice di emozioni che non sono riconducibili ad una logica…
Detto ciò è anche mio dovere e impegno ricordare la professionalità operata dalla collega infermiera, citata in modo poco signorile, la quale si è attenuta in modo corretto ad un protocollo operativo  di ingresso nell’area di intervento.

E’ opportuno sottolineare che l’apparente o voluto distacco dimostrato dall’infermiera in questione, per i non addetti al lavoro, è il risultato anche di un processo personale, di “autocontrollo”, necessario per poter condurre quotidianamente il proprio lavoro a fronte di innumerevoli casi più o meno gravi che si succedono nel corso della giornata per 365 gg. all’anno. L’urgenza è tale che non c’è il tempo necessario per altre considerazioni. Di fatto comportamenti diversi potrebbero pregiudicare l’esito ospedaliero.
 
Dott. Federico Pegoraro
Presidente Collegio IPASVI di Vicenza

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