quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Martedì 05 GIUGNO 2012
Spesa farmaceutica. Federfarma: “Farmacia garanzia di trasparenza"

Commentando i dati dell’Aifa, Federfarma propone di “dare più spazio alla distribuzione in farmacia dei medicinali Ssn e di rivedere la remunerazione della farmacia  con l’obiettivo di rendere conveniente l’erogazione nelle farmacie anche dei farmaci costosi”.

Continua a crescere la spesa farmaceutica ospedaliera. Ma “la soluzione non può certo essere quella di comprimere il tetto di spesa farmaceutica territoriale, che rappresenta una voce virtuosa, per permettere l’aumento del tetto della spesa farmaceutica ospedaliera” afferma Annarosa Racca, presidente di Federfarma, commentando i dati dell’Aida che mostrano come la spesa territoriale si sia attestata nel 2011 al di sotto del tetto previsto, mentre quella ospedaliera ha prodotto un disavanzo di 1,23 miliardi di euro.
.
“Il sistema così – secondo Racca - com’è rischia di diventare economicamente insostenibile sia per le Regioni sia per le farmacie”. Per renderlo sostenibile, “senza procedere a ulteriori tagli che sarebbero deleteri per l’efficienza del servizio farmaceutico”, secondo la presidente di Federfarma “è necessario dare più spazio alla distribuzione in farmacia dei medicinali SSN e rivedere la remunerazione della farmacia stessa, con l’obiettivo di rendere conveniente l’erogazione nelle farmacie anche dei farmaci costosi”.

Federfarma ricorda quindi che la spesa farmaceutica territoriale comprende: la spesa per i farmaci Ssn erogati dalle farmacie nel normale regime convenzionale (spesa farmaceutica convenzionata); la spesa per farmaci acquistati dalle Asl direttamente dalle aziende produttrici e consegnati ai cittadini dalle Asl stesse (distribuzione diretta); la spesa per farmaci acquistati dalle Asl e distribuiti tramite le farmacie (distribuzione per conto). “Di queste tre voci – evidenzia Federfarma -, la spesa farmaceutica convenzionata, unico caso nella sanità italiana, è in calo ormai da anni (circa -20% negli ultimi cinque anni, al netto dei ticket e delle varie trattenute imposte alle farmacie); le altre due voci sono in aumento, perché le Asl tendono ad acquistare sempre maggiori quantitativi di medicinali, soprattutto ad alto costo”.

Le ragioni del calo della spesa farmaceutica convenzionata sono da riscontrare, secondo Federfarma, “oltre che per il crescente ricorso da parte delle Asl alla distribuzione diretta e alla distribuzione per conto - per la progressiva diffusione di medicinali a brevetto scaduto, di prezzo più basso rispetto a quelli ancora coperti da brevetto. A fronte del calo di spesa, assistiamo però a un aumento del numero delle confezioni di medicinali Ssn erogate dalle farmacie: le farmacie dispensano più farmaci, ma di prezzo sempre più basso e ciò significa, per loro, più lavoro e minore redditività”. “Se questo trend non verrà arginato – sottolinea Racca - il sistema farmacia rischia di non essere più sostenibile.”

Problemi di sostenibilità economica – in questo caso per le Regioni - esistono anche per la distribuzione diretta, che secondo Federfarma è “un meccanismo che crea disagi ai cittadini e rende difficile il monitoraggio della spesa da parte delle Asl. Tant’è vero che molte Regioni stanno optando per ampliare la distribuzione per conto, più comoda per i cittadini e più controllata grazie ai dati rilevati dalle farmacie”. “La revisione del sistema di remunerazione della farmacia è urgentissimo – conclude Racca -, tanto più a fronte dell’apertura di 5.000 nuove farmacie, prevista dal decreto liberalizzazioni”.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA