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Giovedì 25 FEBBRAIO 2021
Vaccini Covid. Intesa Sindacale: “Nel Lazio per i medici di famiglia solo 10 dosi a settimana, così è stillicidio”

Petrangeli: “Per fortuna si parte e da parte nostra c’è la massima disponibilità ma francamente speravamo che ci dessero almeno 20 o 30 vaccini a settimana. Ad ottobre, per l'influenza, ho vaccinato 50 pazienti in una sola mattinata, ovviamente rispettando il distanziamento. Dieci vaccini, insomma, ci sembrano veramente pochi”.

"Vaccini dai medici di medicina generale? Ci verrà data una sola fiala, quindi potremo fare solo 10 vaccini alla settimana, costringendoci peraltro ad andare a prendere le dosi e poi a riconsegnare la boccetta vuota". Cosi' Rosanna Petrangeli, segretaria di Intesa Sindacale Lazio iscritta al sindacato Sumai Assoprof, interpellata sul tema dall'agenzia Dire.
 
"Per fortuna si parte e da parte nostra c’è la massima disponibilità - prosegue Petrangeli - ma francamente speravamo che ci dessero almeno 20 o 30 vaccini a settimana. Ad ottobre, per l'influenza, ho vaccinato 50 pazienti in una sola mattinata, ovviamente rispettando il distanziamento. Dieci vaccini, insomma, ci sembrano veramente pochi, considerando anche il fatto che I pazienti non fanno altro che tempestarci di telefonate per sapere quando possono essere vaccinati. Sembra che non vogliamo vaccinarli, ma la realtà è che non abbiamo dosi a sufficienza".
 
La mancanza di vaccini, però, sembra essere un problema generale. "Lo è, però o la politica e la stampa la smettono di dire ai cittadini di andare dal medico di famiglia per vaccinarsi- risponde Petrangeli- o ci danno più vaccini. È da un mese che veniamo tartassati da richieste di prenotazione ma abbiamo poca disponibilità di dosi. Allora cosa diciamo ai nostri pazienti, che abbiamo solo 10 vaccini a settimana?".
 
Quello che i medici chiedono, dunque, è di avere "più dosi per fare una buona campagna vaccinale, all'altezza delle aspettative dei nostri pazienti. Dieci vaccini a settimana sono veramente uno stillicidio e non la finiremo mai". Petrangeli parla quindi della modalità di ritiro e riconsegna dei vaccini. "Per fortuna almeno nella mia azienda sono previste le deleghe, per cui possiamo metterci d'accordo - racconta alla Dire - ma rigorosamente dovrà essere un medico ad andare a prendere I vaccini e a riconsegnare poi le boccette vuote". Infine, per Petrangeli "non è ancora chiaro come verranno fatte le vaccinazioni a domicilio e chi le dovrà fare", conclude.

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