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Martedì 23 MARZO 2021
Nasce l’Intergruppo parlamentare per tutela longevità e rilancia ddl costituzionale sugli anziani quali categoria da proteggere
Rilanciati oggi due disegni di legge bipartisan già presentati lo scorso anno sulla tutela degli anziani, di cui uno in particolare prevede di integrare l'articolo 31 della Cosituzione con l'inserimento degli anziani tra le categorie (oggi sono citati famiglie numerose, maternità, infanzia e gioventù) verso le quali lo Stato è chiamato ad intervenire con azioni di sostegno e protezione.
Una società, la nostra, che cambia, si evolve e invecchia. Laddove invecchiare però non significa vivere nel passato, ma avere un presente attivo e un futuro tutto da disegnare. In Italia ci sono 14 milioni di over 65 e tra circa 15 anni saranno 4,5 milioni in più. In Europa entro il 2070 il 30 % delle persone avrà un'età pari o superiore a 65 anni, rispetto al 20% di oggi.
Per questo oggi la Vice Presidente del Senato Paola Taverna, insieme al Vice Presidente del Parlamento europeo Fabio Massimo Castaldo e al sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri ha lanciato un "progetto organico e trasversale", che implica un lavoro di "fattiva sinergia" tra le due Camere, tra i diversi gruppi politici, tra Parlamento e Governo, nonché tra Istituzioni nazionali ed europee.
Alla conferenza "Giovani si diventa!" hanno partecipato anche Monsignor Vincenzo Paglia, Presidente della Commissione per la riforma dell'assistenza agli anziani e Roberto Messina, Presidente Senior Italia Federanziani.
"Si tratta - ha spiegato Paola Taverna - di realizzare, tutti insieme, una vera rivoluzione che metta al centro la persona, partendo da coloro che spesso sono stati dimenticati e che, invece, possono sprigionare nella società un potenziale che ancora non può dirsi pienamente espresso. Nel tempo i longevi hanno assunto una posizione sempre più centrale nella società, a partire dalla nostra rete familiare e sociale. Possiamo dire che sono diventati un vero e proprio 'ammortizzatore sociale': circa 10 milioni di longevi si occupano dei propri nipoti, ma anche un vero e proprio 'ammortizzatore economico'. Anche in questo caso i numeri ci danno la portata del fenomeno. Circa 7,6 milioni di anziani erogano soldi ai loro figli e nipoti e, di questi 1,7 milioni lo fa regolarmente".
Allora, se la nostra società cambia, invecchia, lo Stato deve mutare con lei: "E deve farlo - ha detto Taverna - proprio a partire dal testo costituzionale, perché solo così potremo dare giusta attenzione e dignità agli anziani. E perché solo così possiamo fornire il legislatore ordinario di una rotta da seguire quando sarà sul punto di approntare le concrete politiche sociali".
E’ per questo che, ha proseguito, "con uno dei due disegni di Legge che oggi vi presentiamo (comunicati già l'anno scorso alla presidenza del Senato, vedi allegati, ndr.) proponiamo di introdurre all’art. 31 della Costituzione gli anziani quale ulteriore categoria nei cui confronti la Repubblica assume l’impegno di intervenire fattivamente, tutelandoli e sostenendoli. All’art. 31 della Costituzione vogliamo inserire un diretto richiamo alla persona anziana, vogliamo favorirne la più ampia partecipazione possibile alla vita sociale del Paese, impedendo che vengano emarginati e anzi facendo sì che possano vivere in autonomia e svolgendo un ruolo attivo. Con tale spirito, ci auguriamo inoltre che venga esercitata la Delega, contenuta nel secondo disegno di legge. Riteniamo, infatti, doveroso, rivedere completamente il modello su cui si basa l'attuale organizzazione dei rapporti sociali, dando centralità all’esigenza di mantenere i meno giovani attivamente inseriti nel tessuto sociale. E la collettività deve collaborare nella sua interezza per consentire alle persone anziane di poter esprimere tutto il proprio potenziale conducendo una vita di qualità e pienamente integrata con l'ambiente circostante".
Infine, l’istituzione dell’Intergruppo parlamentare “Longevità. Prospettive socio-economiche” che oggi, ha concluso Taverna, "dà avvio ai suoi lavori con già più di 40 adesioni tra colleghi - senatori e deputati di molteplici gruppi - e rappresentanti di altre rilevanti istituzioni, come i relatori che mi affiancano oggi e l’assessore alle politiche sociali di Roma, Veronica Mammì. Senza contare le numerose realtà del mondo associativo che da anni si battono per promuovere iniziative a tutela degli anziani. L’Intergruppo intende sviluppare delle proposte concrete per questa categoria, implementando progetti innovativi e funzionali, che facciano leva sulle nuove tecnologie e tengano conto delle nuove abitudini in termini di consumi e stili di vita degli over 65. Con il Piano nazionale di Ripresa e Resilienza abbiamo un’occasione unica per avviare una simile rivoluzione che faccia leva sulle conquiste della transizione ecologica e digitale. Riteniamo infatti necessario che nel Piano trovi ampio spazio la prefigurazione di un nuovo modello di vivere che possa rispondere alle esigenze dei meno giovani, anche puntando su una nuova forma di sanità che si basi su assistenza domiciliare e telemedicina".
Le ha fatto eco il Vice Presidente del Parlamento Europeo Fabio Massimo Castaldo insistendo sulla necessità di un "piano trasversale che tocchi la questione demografica. Un piano che, a causa delle conseguenze della crisi pandemica, diventerà ancora più cruciale. Serve un nuovo lessico insistendo sul tema dell'invecchiamento demografico perché parliamo di una fascia della popolazione centrale. Tant'è che la demografia è diventata centrale anche nell'agenda politica europea. In questo senso, il recovery plan che ci aiuterà ad uscire dalla crisi Covid-19 sarà un'occasione unico per creare un circolo virtuoso per una spesa che sia davvero sociale per un vero patto intergenerazionale. In questo senso deve crearsi una vera Unione Europea della Salute. Giovani si diventa, è vero: da giovani vediamo bene ma da vecchi guardiamo più lontano".
La forza maggiore di questo intergruppo, ha concluso il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, "sarà proprio la capacità di fare squadra, perché su questi temi in Parlamento non devono esserci divisioni. Dobbiamo invece dare forza a soluzioni che, negli anni passati, sono state cercate ma non sono state trovate. In Italia oggi, a causa della pandemia, il numero di morti ha superato la soglia dei 100 mila e continuerà a salire, avvicinandosi a quello del totale delle vittime civili che si contarono dopo la seconda guerra mondiale, 130 mila. Circa l'85% dei decessi per Covid-19 è nella popolazione degli over-80, aspetto che ha portato una perdita dell’aspettativa di vita di circa due anni. Dato che purtroppo è destinato a crescere. L'obiettivo che dobbiamo prefissarci non è solo vivere più a lungo, ma anche vivere meglio gli ultimi anni di vita. Adesso quindi è il momento dei fatti e la pandemia deve essere un'occasione di insegnamento. Negli anni se ne è parlato, ma i risultati non sono mai arrivati in modo omogeneo tra le Regioni. Per questo, è fondamentale valorizzare e tutelare i nostri anziani, puntando sull'assistenza domiciliare integrata, su politiche attive, valorizzando la figura dell’anziano come un investimento, una risorsa preziosa per la società. Partendo dal piano nazionale di ripresa e resilienza, dai lavori che porterà avanti questo intergruppo e da tutte quelle scelte che servono per non lasciare da solo chi ne ha bisogno".
“I senior oggi vivono più a lungo perché vivono meglio, per questo avremo un +63,1% di Over65 nei prossimi 20 anni. Sono longevi ma anche attivi, tanto che oltre 7 milioni di anziani contribuiscono con proprie risorse economiche al benessere della famiglia, di figli e nipoti, e il valore del loro sostegno alle famiglie dei figli ogni anno, in forma diretta o di acquisti di beni necessari, prodotti e servizi, è pari a 5,4 miliardi. Il 39,9% del totale della ricchezza posseduta dalle famiglie è nelle mani degli over 65. Ma non è tutto: la spesa degli over 65 nel nostro Paese viene stimata in 200 miliardi, ovvero un quinto dell’intero ammontare dei consumi delle famiglie, cifra che entro il 2030, secondo le proiezioni di Confindustria, dovrebbe salire al 25% del totale e nei successivi venti anni al 30%. A ciò si aggiunga che negli ultimi cinque anni abbiamo avuto un +38,4% di over 65 che sono andati in vacanza e il +112,3% di loro che ha viaggiato per lavoro. I nonni italiani sono i più occupati in Europa nella cura dei nipotini, mentre i genitori lavorano, durante i loro impegni, nei momenti di emergenza, quando i bambini sono malati, e 27,6 miliardi di euro annui è il valore dell’accudimento dei nipoti, un lavoro non pagato che è parte di una vera e propria economia sommersa, decisiva per il nostro paese dato che rappresenta il pilastro del welfare. Tutto questo e altro va considerato quando si parla di Senior Economy (Silver Economy), ovvero economia della longevità, quell’insieme di beni, servizi, consumi, stili di vita che ruotano attorno a questo universo sempre più dinamico che con i suoi 4.200 miliardi di Prodotto Interno Lordo e 78 milioni di occupati nei vari settori in tutta Europa, può rappresentare la spinta per la rinascita dell’economia europea e italiana dopo la crisi» lo dichiara il Presidente di Senior Italia FederAnziani Roberto Messina a margine della conferenza stampa.
Il Presidente di Senior Italia FederAnziani ha poi sottolineato la necessità di "promuovere un cambiamento culturale radicale per trasformare la sfida dell’invecchiamento della popolazione in un’opportunità per tutti. Affinché ciò accada tutti i soggetti coinvolti devono cogliere la portata del cambiamento e investire nei nuovi bisogni dei senior, favorendo dove possibile anche sinergie tra pubblico e privato. Compito delle istituzioni, mettere in campo politiche per l’invecchiamento attivo e per favorire la massima partecipazione sociale di una fetta di popolazione destinata a diventare sempre più ampia. La costituzione dell’Intergruppo parlamentare dedicato alla Longevità rappresenta un importante passo avanti in questa direzione, per il quale ringraziamo la Vice Presidente del Senato Paola Taverna”.
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