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Giovedì 25 MARZO 2021
Perché sarebbe giusto offrire dei voucher per lo psicologo



Gentile Direttore,
dei voucher per permettere ai cittadini di accedere a servizi psicologici di supporto. È una possibile strategia di intervento per far fronte nel modo migliore all’emergenza psicologica provocata dalla pandemia, con impatti positivi anche sul fronte economico. Malessere psicologico e malattie mentali producono un costo molto elevato sulla collettività.
 
Il solo disturbo depressivo maggiore, che affligge circa 3 milioni di Italiani, ha un costo annuale stimato di 4 miliardi, tra costi diretti e assenze lavorative. A questi si aggiungono tutte le altre forme di patologia psicologica che, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, riguardano - con vari livelli di gravità - circa 17 milioni di persone in Italia. I servizi disponibili raggiungono solo una parte di questa utenza potenziale, penalizzando soprattutto le fasce più deboli.
 
Trascurare un disagio psicologico si traduce facilmente in costi sociali e sanitari (ad esempio, alti livelli di ansia aumentano il rischio di patologie cardiovascolari). Uno studio classico della London School of Economics ha messo in luce che ogni sterlina investita in un intervento psicoterapeutico corrisponde a 8 sterline in resa lavorativa e risparmi sanitari negli anni successivi. La comunità scientifica è compatta nel ritenere questo investimento socialmente rilevante e economicamente sostenibile.
 
È fondamentale sviluppare una strategia di intervento che possa far fronte nel modo migliore a questa emergenza psicologica perché la promozione della salute è una prerogativa dello stato e per il possibile elevato impatto economico, in termini di cure successive e di riduzione della produttività. Alcune persone, pur non avendo una patologia mentale, avranno difficoltà ad adattarsi alle sfide che il nuovo contesto lavorativo potrà porre, incusa la ricerca di un nuovo work-life balance e le implicazioni dello smart working.
 
In attesa di nuove assunzioni di psicologi nel SSN che colmino in maniera strutturale il bisogno di psicologia presente nella popolazione si potrebbe prevedere un voucher per accedere alle prestazioni psicologiche presso i liberi professionisti, vista la presenza di circa 100.000 psicologi e 52.000 psicoterapeuti, molti dei quali occupati in contesti privati.
 
La proposta, portata avanti dal Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi sin da aprile e inizialmente presentata a gruppi di studio di ambito economico, è quella di istituire una modalità di annullamento (o, perlomeno, contenimento) dei costi, che consenta una maggiore fruizione di servizi psicologici da parte di chi ha un bisogno. Il modello di voucher potrebbe essere simile a quello realizzato con il “voucher scuola”. Siccome le fasce più interessate da questa iniziativa sono quelle più deboli dal punto di vista socio-economico e lavorativo, la possibilità di non dover anticipare la spesa (che viene corrisposta direttamente al servizio) potrebbe aumentarne l’utilizzo.
 
Considerando che il supporto psicologico è ancora una fonte di stigma e imbarazzo per una parte non marginale della popolazione, sarà opportuno prevedere una adeguata campagna pubblicitaria, in grado di informare i possibili utenti, ma anche di motivarli dell’utilità dei servizi. In particolare, andrà considerata la possibilità di usare i social media per raggiungere efficacemente alcune fasce di popolazione con particolari bisogni psicologici.
 
L’investimento pubblico in materia di supporto psicologico non è una novità nei paesi europei. L’esempio più evidente viene dal Regno Unito, in cui è stato sviluppato nel 2008 il programma Improving Access to Psychological Therapies con uno stanziamento di 372 milioni di sterline per il triennio 2008-2011 e di 500 milioni di sterline nei successivi 4 anni (2011-2015). Lo scopo è stato quello di riuscire ad offrire trattamenti psicoterapeutici efficaci per circa il 15% delle persone con disturbi di tipo depressivo e ansioso nel 2014.
 
A partire dal 2016, tramite il Five Year Forward View for Mental Health, è stato stanziato, lungo 5 anni, un miliardo di sterline aggiuntive, in modo da raggiugere un ulteriore milione di persone con servizi psicologici di qualità.
Questi programmi hanno visto il coinvolgimento diretto di circa 10.000 psicoterapeuti, direttamente ingaggiati nel servizio sanitario.
 
Francesco Pagnini
Professore Associato in Psicologia Clinica presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e presso l’Università di Harvard, e membro del Comitato Scientifico della Casa della Psicologia dell'Ordine degli Psicologi della Lombardia

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