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Lunedì 29 MARZO 2021
Disturbi del neurosviluppo. Il Codice deontologico infermieristico tradotto dai ragazzi con disabilità intellettiva

L’Opi Carbonia-Iglesias ha coinvolto alcuni ragazzi con disabilità intellettiva per la stesura degli articoli che compongono la carta codicistica infermieristica in un linguaggio facile da leggere. Lebiu: “Vogliamo rappresenti un messaggio di sensibilizzazione culturale e di rispetto delle pari opportunità, perché anche questi ragazzi possano comprendere ‘chi siamo’, ‘cosa facciamo’ e quali siano i loro diritti in relazione alla nostra professione”.

Si è celebrata ieri la Giornata nazionale della disabilità intellettiva e dei disturbi del neurosviluppo. Ed in questa occasione, in Sardegna, l’Ordine delle professioni infermieristiche del territorio Carbonia-Iglesias ha voluto presentare un progetto intrapreso con alcuni ragazzi affetti da disabilità intellettiva. Un percorso di formazione, che li vede coinvolti nella traduzione del codice deontologico degli infermieri. Obiettivo è realizzare una traduzione del codice attraverso il vissuto, il linguaggio, i pensieri e i punti di vista delle persone con disabilità intellettiva.

“Assieme agli educatori di Casa Satellite e grazie anche alla collaborazione di Anffas Pavia, del supporto di Fnopi e Anffas Nazionale – spiega Graziano Lebiu, presidente Opi Carbonia Iglesias -, stiamo lavorando con alcuni ragazzi con disabilità intellettiva alla stesura degli articoli che compongono la carta codicistica infermieristica in un linguaggio facile da leggere (easy read), accompagnato da immagini, perché possa essere a tutti ‘accessibile’”.

“Un linguaggio che discende dal progetto Pathway 2 di European inclusion - prosegue Lebiu - e che realizzeremo in una apposita pubblicazione cartacea e web, per poi presentarlo a Roma al ministro delle disabilità e alla presidente Fnopi nell’occasione della Giornata internazionale dell’infermiere prevista per il 12 maggio 2021”.

“L’iniziativa vuol essere anche un messaggio sentito di sensibilizzazione culturale e di rispetto delle pari opportunità – conclude il presidente Opi - per condividere pienamente, assieme alle persone con disabilità intellettiva, il nostro codice deontologico che aiuta a comprendere ‘chi siamo’, ‘cosa facciamo’ e quali siano i loro diritti in relazione alla nostra professione”.

Elisabetta Caredda

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