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Martedì 30 MARZO 2021
Covid. I dubbi del Servizio di Bilancio del Senato sui vaccini in farmacia: “Perplessi sulla garanzia che si rispetti il tetto di spesa”

In un dossier di analisi al Dl Sostegni si “sollevano perplessità circa la possibilità di calibrare i benefici (sia per la remunerazione diretta delle vaccinazioni che per la determinazione della remunerazione aggiuntiva) in modo da garantire il rispetto del limite di spesa, la cui verifica sarà fra l'altro sottratta allo scrutinio parlamentare”.

Per quanto riguarda la “valorizzazione del ruolo dei farmacisti nella somministrazione dei vaccini si prende atto che il finanziamento di tale misura avverrà nell'ambito delle risorse (23,5 milioni di euro annui) stanziate per il 2021 e il 2022 per ampliare la fornitura di prestazioni e funzioni assistenziali da parte delle farmacie e di quelle appena indicate (rectius: una quota di tali risorse), finalizzate alla concessione della speciale remunerazione in favore delle farmacie”. Lo scrive il Servizio di Bilancio del Senato in un dossier di analisi al Dl Sostegni.
 
“Comunque – si precisa nel documento - , in assenza di dati circa il margine di risorse ancora disponibili sullo stanziamento di 23,5 milioni (il programma generale di ampliamento delle funzioni delle farmacie è infatti già avviato) e l'impegno finanziario richiesto per remunerare le farmacie (considerando anche i costi di adeguamento, di natura burocratica e di immediata assistenza ai vaccinati), e potendosi soltanto ipotizzare un nesso diretto fra la concessione della speciale remunerazione e la disponibilità ad aderire alla campagna vaccinale, si sollevano perplessità circa la possibilità di calibrare i benefici (sia per la remunerazione diretta delle vaccinazioni che per la determinazione della remunerazione aggiuntiva) in modo da garantire il rispetto del limite di spesa, la cui verifica sarà fra l'altro sottratta allo scrutinio parlamentare”.
 
 

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