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Venerdì 09 APRILE 2021
Tumore prostata. Sperimentato con successo ciclo di tre sedute di radioterapa in una settimana. Lo studio dell’Irccs Regina Elena

Il ciclo di sole tre sedute si conclude in una settimana, contro le 8 del passato. Dosi di radiazioni maggiore per ogni seduta, ben tollerate e più efficaci. Nuovo studio clinico su International Journal Radiation Oncology Biology Physics.

Sole tre sedute radioterapiche per la cura del tumore alla prostata. L’importante risultato emerge da uno studio clinico italiano di radioterapia stereotassica ideato e coordinato dall’IRCCS Istituto Tumori Regina Elena (IRE) e recentemente pubblicato sulla rivista americana “International Journal Radiation Oncology Biology Physics”. Il vantaggio delle poche sedute si riflette soprattutto in termini di qualità di vita del paziente: l’intero ciclo di trattamento si effettua in una sola settimana, contro le 8 settimane del passato.
 
Negli uomini il tumore alla prostata rimane la neoplasia più frequente: 36.074 sono i nuovi casi diagnosticati solo nel 2020.  La neoplasia colpisce soprattutto i 50-69enni e gli ultra 70enni, anche se negli ultimi anni si registra un aumento della incidenza, del 3,4% medio annuo, anche negli uomini sotto i 50 anni di età (fonte AIRTUM). 
All’Istituto Tumori Regina Elena di Roma, l’approccio di cura radiante stereotassico è offerto per una gran varietà di tumori ed in particolare per quello della prostata, in 3 o al massimo 4 sedute. 
 
“Abbiamo dimostrato – spiega Giuseppe Sanguineti, direttore della unità clinica di Radioterapia - che il trattamento radiante in sole tre sedute è efficace e bene sopportato in termini di effetti collaterali sulla vescica e sul retto. Con questi ritmi saremo in grado di prendere in carico e curare un maggiore numero di pazienti. Inoltre, è possibile somministrare dosi di radiazioni maggiore per ogni seduta, che potrebbero avere un’efficacia biologica superiore rispetto al trattamento tradizionale.” 
 
Il lavoro è ora entrato in una seconda fase in cui è possibile analizzare l’efficacia della tecnica radioterapica a lungo termine. Ad oggi l’arruolamento dei 150 pazienti è quasi completato. 

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