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Mercoledì 28 APRILE 2021
Commissione Salute Regioni. La funzione di gestione del rischio sanitario un atout per gestire le emergenze

In un documento, il Coordinamento Rischio Clinico della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni e PA, ha effettuato un lavoro di sintesi e inquadramento tecnico per contribuire alla sistematizzazione delle attività correlate alla funzione e fornire una base di partenza per riflessioni e sviluppi futuri IL DOCUMENTO

Promozione e diffusione della cultura della sicurezza, dell’applicazione degli strumenti e metodi per la gestione del rischio e anche dell’implementazione e del monitoraggio delle raccomandazioni e delle buone pratiche per la sicurezza dei pazienti. Monitoraggio dell’implementazione delle azioni correttive individuate a seguito di incidenti e un ruolo specifico sugli aspetti dell’inappropriatezza che possono incidere sulla sicurezza assistenziale. E soprattutto un forte mandato da parte dei vertici aziendali verso la funzione di gestione del rischio sanitario.
Sono questi i punti di forza del risk management che dovrebbero essere sempre più implementato nelle realtà sanitarie locali. Anche perché l’epidemia Covid-19 ha messo alla prova la risposta clinico organizzativa delle organizzazioni sanitarie mettendo in luce proprio la necessità di far evolvere i modelli di gestione dei rischi.
 
Per fare chiarezza sulla funzione di gestione del rischio sanitario (risk management) il Coordinamento Rischio Clinico della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni e PA ha effettuato un lavoro di sintesi e inquadramento tecnico per contribuire alla sistematizzazione delle attività correlate alla funzione e fornire una base di partenza per riflessioni e sviluppi futuri.
 
La Legge di Stabilità 2016 e la Legge 24/2017, normativa di riferimento in materia, fanno riferimento ad un ruolo di coordinamento delle attività di gestione del rischio sanitario, coerente con il carattere stesso della sicurezza delle cure e trasversale a quasi tutti gli ambiti presenti nelle organizzazioni sanitarie.
La funzione di gestione del rischio sanitario dovrebbe pertanto svolgere un ruolo di armonizzazione dei vari campi nell’ambito di “board” aziendali in cui sono rappresentati tutti i soggetti e ambiti interessati al tema della sicurezza, avvalendosi anche del supporto della rete dei referenti per la gestione del rischio sanitario di Struttura/Dipartimento.
 
Ma per l’esercizio di questo ruolo, sottolinea il Coordinamento, è necessario un forte mandato da parte dei vertici aziendali e in questo contesto la funzione potrà quindi “essere di supporto alle Direzioni aziendali per la formulazione di strategie volte a promuovere la sicurezza dei pazienti, la definizione di obiettivi e linee di intervento, la pianificazione e verifica delle attività di prevenzione e gestione del rischio”.
 
La normativa attribuisce poi alla funzione di gestione del rischio sanitario un ruolo di rilievo rispetto al tema della misurazione e monitoraggio della sicurezza, attraverso l’individuazione delle fonti informative aziendali relative alla sicurezza delle cure e il supporto alla Direzione strategica nel processo di acquisizione ed integrazione dei dati derivanti da tali fonti al fine della conoscenza e della descrizione del livello di sicurezza.
 
La mappatura e l’individuazione dei rischi rappresenta infatti la base necessaria per contribuire alla formulazione di strategie volte a promuovere la sicurezza dei pazienti e definire priorità d’intervento e programmi di miglioramento: “Viene spesso indicata tra i compiti precipui della funzione – evidenzia il Coordinamento – quella della promozione e diffusione della cultura della sicurezza, dell’applicazione degli strumenti e metodi per la gestione del rischio e della implementazione e del monitoraggio delle raccomandazioni e delle buone pratiche per la sicurezza dei pazienti”.
Altro ambito importante della funzione è quello della risposta a eventi sentinella/incidenti clinici maggiori (che prevede il coinvolgimento dei professionisti, l’analisi delle cause e il contributo alla definizione delle eventuali azioni di miglioramento).
 
Proprio la prospettiva del miglioramento, sottolinea il Coordinamento, sembra essere una caratteristica comune della funzione di gestione del rischio, specie attraverso il monitoraggio dell’implementazione delle azioni correttive individuate a seguito di incidenti e che possono essere in carico a diversi soggetti/strutture all’interno dell’organizzazione sanitaria.
 
“Si evidenzia – si legge nel documento – che la normativa attribuisce alla funzione un ruolo rispetto alla promozione dell’appropriatezza attraverso la rilevazione del rischio di inappropriatezza nei percorsi diagnostici e terapeutici. Si ritiene che questo ambito debba essere circoscritto agli specifici aspetti dell’inappropriatezza che possono incidere sulla sicurezza assistenziale”.
 
Vengono poi annoverati tra le attività della funzione anche quelle sulla proposta di pianificazione trasversale delle attività informative e formative in tema di sicurezza delle cure e di gestione del rischio sanitario. In questo ambito suggerisce il coordinamento nel caso non ci sia coincidenza di ruolo, la Direzione aziendale dovrebbe promuovere/favorire/garantire l’attivazione di sinergie e collaborazioni formali tra la funzione di gestione del rischio sanitario e i soggetti responsabili di rischio infettivo, sicurezza degli operatori, gestione qualità e accreditamento, sicurezza del sangue, governo clinico e appropriatezza delle cure, ecc. e i referenti aziendali per la valutazione e gestione dei sinistri, anche per assicurare la disponibilità di flussi informativi sul contenzioso utili per azioni di miglioramento e per valutazioni relative agli aspetti assicurativi”.
 
Per quanto riguarda l’attenzione ai rapporti con i cittadini sulle tematiche relative alla sicurezza delle cure conclude il Coordinamento, l’esperienza maturata durante la pandemia messo in luce la la necessità di un cambio di paradigma nell’approccio alla gestione del rischio nelle organizzazioni sanitarie. In questo nuovo contesto, nel rispetto dei ruoli e delle responsabilità, come prospettano recenti indirizzi programmatici dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, si possono inserire pienamente nella funzione di gestione del rischio sanitario gli aspetti relativi alla gestione della crisi e negli aspetti correlati alla “preparedness” e alla sua anticipazione, nonché il coinvolgimento nella pianificazione della risposta alle maxiemergenze.
 

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