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Giovedì 21 GIUGNO 2012
Sclerosi multipla. Terapia intramuscolare a portata di click

Disponibile anche in Italia la penna pre-riempita monouso che consente l’autosomministrazione intramuscolare di interferone β 1a per il trattamento della sclerosi multipla recidivante-remittente. Grazie alla semplicità di utilizzo, migliora l’indipendenza del paziente e l’aderenza alla terapia.

Nella Sclerosi multipla la scarsa aderenza al regime terapeutico è un problema che varia dal 12,9% al 45,8% dei pazienti. Un comportamento che si riflette negativamente su efficacia della terapia, qualità di vita e costi della malattia. Ma da oggi le cose potrebbero migliorare. Arriva infatti anche in Italia la penna pre-riempita monouso che consente l’autosomministrazione intramuscolare di interferone β 1a per il trattamento della sclerosi multipla recidivante-remittente. Diventa più semplice, così, l’assunzione del farmaco da parte dei pazienti: l’autoiniettore è infatti totalmente integrato con la siringa pre-riempita, ossia il farmaco è già all’interno della penna e non è necessario che il paziente faccia alcuna manovra per caricare la siringa.
    
Questa nuova procedura di somministrazione riduce il dolore e l’ansia da iniezione, fattore importante. Si stima infatti che l’agofobia colpisca il 22% dei soggetti affetti da Sclerosi multipla sottoposti a terapie iniettive, come ricordato anche da Antonio Bertolotto, Direttore Neurologia 2, Centro di Riferimento Regionale Sclerosi Multipla (CRESM), A.O.U. San Luigi Gonzaga di Orbassano, Torino. Nel corso della presentazione della penna, Bertolotto ha spiegato come “recenti studi hanno dimostrato, infatti, che la nuova penna pre-riempita riduce l’ansia legata all’iniezione per il 66% dei pazienti, riduce il dolore nel 68% dei casi ed è più facile da impugnare per l’89%2”.

Nelle patologie ad andamento cronico ed evolutivo come la Sclerosi multipla, l’aderenza alla terapia risulta fondamentale: l’ansia legata all’iniezione e la necessità di ricorrere all’aiuto di altri possono rappresentare quindi un ostacolo al corretto mantenimento della frequenza di somministrazione e il percorso terapeutico rischia di diventare incostante. Ma ora, "rispetto alle altre terapie con interferone - ha spiegato Bertolotto - la diversa via di somministrazione ha anche il vantaggio di permettere una sola iniezione a settimana e di ridurre le reazioni nel sito di iniezione, come eritemi e pomfi, che si verificano invece più frequentemente nelle terapie sottocutanee. Aspetti che hanno migliorato notevolmente l’aderenza alla terapia da parte dei pazienti”.

“Questo innovativo autoiniettore – ha concluso Giuseppe Banfi, Amministratore Delegato di Biogen Idec Italia - è espressione dell’impegno di Biogen Idec per la continua ricerca di soluzioni terapeutiche in grado di migliorare la qualità di vita delle persone affette da Sclerosi multipla”.
 

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