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Lunedì 17 MAGGIO 2021
Diabete. Con il monitoraggio continuo della glicemia si può risparmiare fino al 23% della spesa media annua per paziente

I risultati di uno studio con dati di pazienti diabetici della Regione Toscana. Condotto da VIHTALI, spin off dell’Università Cattolica, Campus di Roma, in collaborazione con l’Agenzia Regionale di Sanità della Toscana.

Controllare il diabete con un dispositivo che monitora in tempo reale la glicemia può contribuire ad una migliore gestione della patologia con conseguenti benefici per il paziente e riduzione dei costi della malattia per il Servizio Sanitario Nazionale si stima un risparmio in media di 1.600 euro annui per paziente, passando da una spesa annua di 7.153 euro a una di 5.533 euro, pari a circa il 23% in meno della spesa media annua per paziente.
 
È quanto emerso da un progetto di ricerca condotto da VIHTALI – Value in Health Technology and Academy for Leadership and Innovation (spin off dell’Università Cattolica, Campus di Roma) - in collaborazione con l’Agenzia Regionale di Sanità della Regione Toscana.
 
Il progetto è volto a stimare l’impatto economico e gli esiti di salute ottenibili grazie all’utilizzo delle tecnologie innovative per il monitoraggio del diabete su persone in trattamento insulinico multi-iniettivo in Regione Toscana.
 
“I pazienti con diabete in trattamento insulinico che utilizzano il sistema di monitoraggio in tempo reale della glicemia – spiega il professor Andrea Giaccari, Responsabile Centro Malattie Endocrine e Metaboliche Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS e professore del Dipartimento di Medicina e chirurgia traslazionale dell’Università Cattolica che ha preso parte al progetto – sono seguiti meglio, hanno migliori esiti di salute e costituiscono una voce di spesa inferiore per il SSN nella gestione della loro malattia”.
 
Lo studio ha esaminato alcuni esiti di salute, l’aderenza alle linee guida, i ricoveri in ospedale e gli accessi in pronto soccorso di tutte le persone a monitorate in tempo reale di alcune province Toscane (610 persone) confrontate con eguale numero di persone, comparabili per età e fragilità, con identica terapia per il diabete ma senza il sistema di monitoraggio.
 
Anche se lo studio non ha potuto analizzare i parametri clinici (come emoglobina glicosilata o presenza di complicanze), spiega il professor Giaccari, ha però permesso di raccogliere e confrontare gli esiti più importanti delle due popolazioni, come i ricoveri in Ospedale e gli accessi in Pronto Soccorso, ma anche i costi per farmaci e l’aderenza alle linee guida.
 
Con risultati inattesi, racconta Mario Braga, Direttore Generale dell’ARS Toscana: le persone monitorate, ad esempio, hanno avuto un tasso di ricoveri ordinari in Ospedale inferiore per oltre il 30% in un anno, ma anche un sesto in meno degli accessi in Pronto Soccorso. Inoltre, i pazienti con dispositivo di monitoraggio incidono in modo minore su altre voci di spesa: il costo dei farmaci ad erogazione diretta risulta quasi dimezzato (885 vs 1408 euro), si riduce anche il costo dei farmaci ad erogazione indiretta (757 vs 851), ma soprattutto la spesa territoriale (1988 vs 2537), descrive Paolo Francesconi, Direttore del Settore Sanitario dell’Osservatorio di Epidemiologia dell’ARS Toscana.
 
“È chiaro che si tratta di uno studio retrospettivo – precisa il professor Giaccari – quindi non può dimostrare un rapporto di causa-effetto. Lo studio, però, suggerisce fortemente che una maggiore consapevolezza della malattia, unitamente all’uso del monitoraggio, si associ ad un significativo guadagno di salute”.

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