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Giovedì 03 GIUGNO 2021
Come la pandemia cambia la gestione della cronicità: un meeting virtuale di Chronic-on



Gentile Direttore,
se la risposta alla cronicità era centrale nella sanità pre-pandemia, lo è diventata ancora di più alla luce della di quelle criticità che la pandemia ha fatto emergere. Non è un caso che la scheda tecnica di accompagnamento in Europa del  Pnrr nel motivare i suoi principali investimenti sia nella assistenza primaria (cure domiciliari, Case della Comunità, Ospedali di Comunità e Telemedicina) che nella prevenzione faccia spesso riferimento all’espressione:  “Questo investimento è destinato a  tutta la popolazione italiana, in particolare a quei 23 milioni di persone che hanno una condizione di cronicità”.
 
Vale anche la pena di ricordare che il Pnrr prevede tra i suoi finanziamenti indiretti anche una riduzione dei ricoveri per malattie croniche. Da questa riduzione ci si aspetta un recupero di 135 milioni di euro all’anno, legati a tre patologie croniche: diabete, ipertensione e broncopneumatia cronica ostruttiva. Altro finanziamento indiretto cui potrebbe contribuire in modo significativo la migliore risposta alla cronicità è la riduzione  degli accessi al Pronto Soccorso per codici bianchi e verdi (è previsto un recupero annuo di altri 720 milioni). Quindi le malattie croniche sono nel Pnrr destinatarie di investimenti da cui ci si aspetta un ritorno non solo in termini di salute, ma anche economico.
 
Gli investimenti del Pnrr sui servizi che riguardano la cronicità confermano le indicazioni di indirizzi già presenti da anni in molti atti, a partire dal Piano Nazionale della Cronicità che (è sempre bene ricordarlo) risale al 2016, ma dall’altra sollevano moltissime questioni che sono oggetto qui su QS di continui contributi critici e di proposte. A solo titolo di esempio ricordiamo qui i due temi ricorrenti del ruolo delle diverse figure professionali (a partire da quelli del medico di medicina generale e dell’infermiere) e della organizzazione delle Case della Comunità. La domanda cui bisogna rispondere adesso è: bastano degli investimenti prevalentemente strutturali quali quelli offerti dal Pnrr a garantire da soli la realizzazione di interventi ed azioni finora più evocati che realizzati?
 
La risposta a questa domanda non può che essere negativa ed è anche per questo che la sanità italiana post-Covid è un cantiere aperto in cui le indicazioni e gli investimenti previsti nel Pnrr devono trovare una declinazione operativa, ma ancor prima culturale ed organizzativa. Ai lavori di questo cantiere intende dare un contributo anche Chronic-on, un gruppo di professionisti che proveniendo da più ruoli e da più realtà   organizza periodicamente eventi per sviluppare degli approfondimenti sul tema della risposta alla cronicità.
 
Quest’anno il tema del  terzo Focus è ovviamente quello della risposta alla cronicità nel post-pandemia, risposta vista da più angolazioni. Il meeting, accreditato ECM, si svolgerà in modalità virtuale sabato mattina 5 giugno dalle ore 9.00 alle 12.00 ed è possibile iscriversi collegandosi a questo sito , dove si trova anche il programma dell’evento nel cui titolo figura anche il richiamo ad Apocalittici ed integrati, il saggio di Umberto Eco del 1964. Il saggio si riferiva agli intellettuali  (gli “apocalittici”) che si contrapponevano aristocraticamente alla cultura di massa, quella degli “integrati”. Noi abbiamo preso a prestito il titolo solo per enfatizzare come la risposta all’Apocalisse della pandemia stia soprattutto nella integrazione culturale, organizzativa ed operativa di un complesso di punti di vista, quelli che abbiamo cercato di prevedere nell’evento.
 
I lavori prevedono due tavole rotonde cui parteciperanno rappresentanti dei medici di medicina generale (Claudio Cricelli), degli infermieri (Tonino Aceti), di alcune delle specialità più interessate dal tema della cronicità come la cardiologia (Domenico Gabrielli), la  diabetologia (Domenico Mannino) e la nefrologia ( Giuliano Brunori), delle Direzioni sia Distrettuali (Gennaro Volpe) che Ospedaliere (Franco Ripa) ed Aziendali (Joseph Polimeni e Mattia Altini), degli stakeholder (Roberto Messina di Senior Italia FederAnziani) e di Centri di Ricerca Universitari (Andrea Silenzi).
 
La giornata sarà introdotta da Carlo Favaretti, Segretario del Centro di Ricerca e Studi sulla Leadership in Medicina Università Cattolica del Sacro Cuore,WHO Collaborating Centre.
 
Gilberto Gentili
Coordinatore Nazionale di Chronic-on
 
Claudio Maria Maffei
Coordinatore Scientifico di Chronic-on

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