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Giovedì 17 GIUGNO 2021
Vaccini Covid. Scotti (Fimmg): “Sconcertante la posizione del Lazio su Astrazeneca”

Per il segretario della Fimmg la proposta del Lazio di prevedere la possibilità di somministrare ai cittadini che lo richiedono la seconda dose di Astrazeneca, attualmente vietata agli under60, “sottintende una verità molto comoda: lascio la scelta al cittadino”. Ma, evidenzia Scotti, “c’è un elemento regolatorio pubblicato in Gazzetta Ufficiale”, quindi il paziente “può rifiutarlo, non scegliere di fare diversamente”. Non seguire le indicazioni dell’Aifa, per Scotti, significa avvalorare la “deregulation completa”.

“Quella della Regione Lazio è l'ennesima valutazione che ci sconcerta. Esiste in questo paese un sistema regolatorio che è retto dall'Aifa, o l'Aifa fa una regolazione talmente chiara che non esiste che ogni regione possa determinare valorizzazioni diverse sull'utilizzo del farmaco/vaccino, o altrimenti significa che siamo alla deregulation completa, cioè rispetto ad un farmaco ogni regione può decidere come farlo, quando farlo e attraverso quali meccanismi”.
 
Lo ha affermato Silvestro Scotti, segretario della Fimmg - Federazione italiana medici di famiglia, a 24 Mattino su Radio 24, a proposito della richiesta di parere che la Regione Lazio ha inviato al ministero per chiedere di pronunciarsi in merito a quei cittadini under60 che, vaccinati con Astrazeneca alla prima dose, chiedono, andando contro le indicazioni dell’Aifa, di ricevere Astrazeneca anche come seconda dose. Per il Lazio una possibilità di scelta che andrebbe considerata.

“Quello che viene fuori dalla Regione Lazio sottintende un'altra verità molto comoda - ha proseguito Scotti - in tutti i casi in cui i cittadini si sono vaccinati con questi vaccini, la scelta rimane del paziente, la vaccinazione è volontaria. Dall'altra parte c'è bisogno di un consenso informato, quindi `lascio la scelta al cittadino´ è di fatto già così, quello che non si capisce è come sia possibile vaccinare un paziente sotto i 60 anni con AstraZeneca a fronte di un elemento regolatorio pubblicato in gazzetta ufficiale, quindi mi da l'idea che il paziente possa solo rifiutarlo, non che il paziente possa scegliere di fare diversamente”.

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