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Martedì 22 GIUGNO 2021
Gli “straordinari” dei medici. Per il salario accessorio è una vera “Babele”. Ecco tutte le differenze da Bolzano a Palermo. Studio Anaao

I valori del fondo complessivo e delle varie voci della struttura della retribuzione della Dirigenza Medica del SSN più elevati si registrano nelle province autonome di Trento e Bolzano, con 45.759 e 65.951€ rispettivamente, seguite a distanza da Molise, 29.439 euro, Piemonte, 28.503€ e Veneto, 26.495€. I fondi più "poveri" vengono rilevati, invece, in Friuli Venezio Giulia, 20.000€, Umbria 21.129 euro, Campania 21.320€, Toscana 21.254€ e Abruzzo 21.800€. I DATI.

Una parte consistente della retribuzione dei medici dipendenti è costituita dal salario accessorio alimentato da Fondi, di diversa tipologia e finalità, definiti in sede di contrattazione nazionale. La loro traduzione a livello regionale e aziendale, fino alle tasche degli interessati, non segue, però, percorsi lineari per cui si producono risultati discordanti e inattesi in una sorta di balcanizzazione dell’istituto contrattuale.
 
SCOPO E METODI DELLO STUDIO
Con questo studio ci proponiamo di:
- illustrare una panoramica della distribuzione tra le diverse regioni dei fondi accessori relativamente al 2019;
- confrontare i dati ottenuti nelle singole regioni con la media nazionale;
- confrontare il rapporto in ogni regione tra fondo accessorio e numero di abitanti.
 
I dati sono derivati dal Conto Annuale del Tesoro (CAT) e dall’ISTAT, relativi all’anno 2019, per le Aziende Sanitarie Locali, i Policlinici universitari, gli ex-IPAB e gli IRCCS. Le quote pro-capite dei fondi sono state calcolate utilizzando il numero dei dirigenti medici in servizio, compresi i direttori di struttura complessa. Si ricorda che nel 2019 era vigente ancora il CCNL 2006/2009 a seguito del blocco decennale della contrattazione.
 
I fondi accessori rilevabili nel CAT sono stati da noi suddivisi in:
1) FONDO DI POSIZIONE: a) retribuzione di posizione – parte fissa
(ART. 24 CCNL 2006-2009) b) retribuzione di posizione – quota variabile
c) assegno ad personam
d) indennità di specificità medico-veterinaria
e) indennità di direzione di struttura complessa
 
2) FONDO DI RISULTATO: a) retribuzione di risultato
(ART. 26 CCNL 2006-2009)
 
3) FONDO PER LE CONDIZIONI
DI LAVORO: a) lavoro straordinario
(ART. 25 CCNL 2006-2009) b) compenso per turni di guardia notturna
c) pronta disponibilità
d) altri compensi per particolari condizioni di lavoro
e) altre spese accessorie e indennità varie
f) indennità professionale specifica
 
Durante l’elaborazione dei dati, sono stati rilevati nel CAT 2019 alcuni errori, come ad esempio la presenza, tra le voci accessorie dei dirigenti medici, delle “indennità di incarico” e “indennità di coordinamento” che invece appartengono al personale del comparto. Essendo impossibile risalire a cosa il CAT intenda per “altri compensi per particolari condizioni di lavoro” e “altre spese accessorie e indennità varie”, le stesse sono state assimilate al fondo per le particolari condizioni di lavoro mentre alcune voci di spesa compaiono raggruppate per macro-elementi.
 
RISULTATI
In Tabella 1 (vedi allegati) è indicato il valore dei Fondi contrattuali, complessivo e distinto per tipologia, per ogni regione italiana.
 
In Tabella 2 (vedi allegati) sono riportati i valori medi del fondo complessivo e delle varie voci della struttura della retribuzione della Dirigenza Medica del SSN, indicizzati per il numero totale dei medici in attività. Nella prima colonna è indicato il valore complessivo del fondo, con i valori più elevati nelle province autonome di Trento e Bolzano, 45.759 e 65.951€ rispettivamente, seguite a distanza da Molise, 29.439 euro, Piemonte, 28.503€ e Veneto, 26.495€. I fondi più poveri vengono rilevati, invece, in Friuli Venezia Giulia, 20.000€, Umbria 21.129 euro, Campania 21.320€, Toscana 21.254€ e Abruzzo 21.800€.
 
Gli scostamenti percentuali del valore dei fondi rispetto alla media nazionale (24.547 euro pro capite) sono riportati in Tabella 3 (vedi allegati). Per quanto riguarda il fondo totale, le provincie autonome di Trento e di Bolzano presentano gli scostamenti positivi dalla media più elevati, +86,4% e +168,7% rispettivamente, seguite con notevole distacco da Piemonte (+16,1%) e Veneto (+7,9%). Per contro, le Regioni che presentano i valori di scostamento negativi più elevati sono Friuli Venezia Giulia (-18,5%), Umbria (-13,9%), Toscana (-13,4%), Campania (-13,1%) e Abruzzo (-11,2%).
 
Calcolando il rapporto tra fondo accessorio e numero di abitanti per regione e confrontandolo con la media italiana (43,61 euro pro capite), si evidenzia come le regioni e province più ricche siano ancora Bolzano (119,98€ pro capite, +175,1%) e Trento (93,25 pari a +113,8%), seguite da Valle d’Aosta (62,79, +44%), Sardegna (58,68, +34,5%) e Piemonte (55,18, +26,5%). Con lo stesso metodo, le regioni più povere risultano essere le più popolate: Lazio (33,85€ pro capite, -22,4%), Campania (34,49, -20,9%), Lombardia (36,83, -15,5%).
 
Per quanto riguarda l’indennità di specificità medica e veterinaria, i valori sono abbastanza simili tra le varie regioni, con l’eccezione della Provincia autonoma di Bolzano che presenta +33,8%, rispetto alla media italiana (7.844€ pro capite), seguito dall’Abruzzo, +9,5% e dalla Puglia +6,2%.
 
Grosse differenze si rilevano sia nella parte fissa che nella parte variabile della retribuzione di posizione. Per quanto riguarda la parte fissa, Molise, Calabria e Sicilia presentano lo scostamento verso l’alto più marcato rispetto alla media italiana (3.483€ pro capite): +170%, +32,3% e +15,1% rispettivamente, mentre gli scostamenti verso il basso maggiori sono rilevati per la Provincia autonoma di Bolzano (-51,0%), l’Umbria (-19,8%) e le Marche (-16,3%).
 
Le Regioni la cui quota variabile risulta discostarsi maggiormente verso l’alto rispetto alla media (4.051€ pro capite) sono Basilicata, 50,1%, Piemonte 38,4%, Veneto 36,9% e Lazio, 29,9%. Le quote più basse sono state riscontrate in Sardegna (-55,9%) e provincia di Bolzano, per la quale tale voce non è prevista. Va sottolineata la particolarità della Provincia di Bolzano che presenta un sistema basato su assegni ad personam, 3.742€ in media, che si discosta anche dalla Provincia di Trento, 192 euro. I dirigenti medici di Trento e Bolzano presentano una quota relativa alle altre spese accessorie e indennità varie pari a 9.542 e 30.202 euro, rispettivamente.
 
Per la retribuzione di risultato sono state osservate le quote più elevate (rispetto alla media nazionale di 4.558 euro pro capite) nelle province autonome di Trento e Bolzano (+222,4% e +111,1%), in Piemonte (+71,7%) e in Lombardia (+36,8%), mentre le quote più basse sono in Basilicata (-69,1%), Campania (-59,4%), Molise (-55,3%) e Puglia (-55,2%).
 
I compensi più elevati per le particolari condizioni di lavoro, atti a retribuire il disagio medico, sono in Valle D’Aosta (3140€ annui) e Molise (1502€), i più bassi nella provincia autonoma di Bolzano (166€) e in Friuli Venezia Giulia (513€).
 
Il compenso annuale medio per i turni di guardia notturna risulta più elevato per i medici della provincia di Bolzano (3589€), seguito dai medici di Lazio e Campania (1.138 e 1.027€, rispettivamente), più basso in Friuli Venezia Giulia e Liguria (587 e 619€).
 
Le indennità di pronta disponibilità più elevate sono pagate nelle Provincie autonome di Trento e Bolzano, 2.248 e 2.627€, rispettivamente, Valle D’Aosta, 2033€, Basilicata, 1853€, Molise 1225€ e Abruzzo 1161€. I valori più bassi sono stati rilevati in Lazio, 477€ e Campania 563€.
 
Le indennità di Direzione di Struttura complessa più elevate vengono pagate nelle Province autonome di Trento e Bolzano, 1.189 e 2.781€, seguite da Basilicata, 842€ e Valle D’Aosta, 755€.
 
DISCUSSIONE E CONCLUSIONI
L’analisi dell’ammontare dei fondi destinati dal CCNL alla Dirigenza Medica, aggiustato per il numero di medici operanti nelle varie Regioni, evidenzia una distribuzione a “macchia di leopardo”. Dalla valutazione dei valori complessivi pro-capite, risulta chiaro che un discorso a parte vada fatto per le province autonome di Trento e Bolzano che presentano una quota totale nettamente più elevata, con voci stipendiali uniche nel panorama nazionale, caratterizzato da assegni ad personam, particolarmente corposi in particolare nella provincia di Bolzano, ed altre indennità peculiari.
 
Tale osservazione non può essere estesa però alle altre Regioni a Statuto Speciale, visto che Friuli Venezia Giulia, Sardegna e Sicilia, presentano una quota complessiva pro-capite inferiore alla media nazionale.
 
Al nord Veneto e Piemonte hanno una quota totale maggiore rispetto alla Lombardia e alla Liguria, mentre il Friuli presenta la media più bassa d’Italia.
Le regioni del Centro, ed in particolare Umbria e Toscana hanno media economica bassa.
 
Al Sud la quota è vicina alla media nazionale, ma anche qui vanno registrati valori nettamente sopra per il Molise e più bassi in Abruzzo e Campania.
Importanti differenze regionali esistono per la retribuzione di risultato dove ancora svettano le province autonome di Trento e Bolzano, insieme al Piemonte, mentre appaiono penalizzate Basilicata, Campania, Molise, Umbria, Puglia e Toscana.
 
Il fondo legato alle particolari condizioni di lavoro è più elevato in Valle D’Aosta e Molise, mentre presenta valori bassi nella provincia autonoma di Bolzano (166€) e in Friuli (513€). Al contrario il compenso annuale medio per i turni di guardia notturna risulta molto elevato per i medici della provincia di Bolzano, del Lazio e della Campania, mentre è basso per Friuli Venezia Giulia e Liguria.
 
Si rileva generalmente una correlazione tra il fondo complessivo e la declinazione nelle singole voci stipendiali, che vede nella maggior parte dei casi il Friuli Venezia Giulia agli ultimi posti e le province autonome del Trentino Alto Adige ai primi.
 
Provando a utilizzare il rapporto tra fondi accessori e numero di abitanti per regione, le differenze continuano a essere marcate, soprattutto per le due province autonome, benché si noti generalmente uno svantaggio per le regioni più popolose e un vantaggio per quelle con meno abitanti.
 
Il presente studio ha alcune limitazioni che devono essere tenute presenti. Innanzitutto, il calcolo dell’ammontare delle differenti voci salariali è stato fatto dividendo il valore del fondo complessivo per il numero dei dirigenti medici delle singole Regioni. Non sorprende, quindi, che le Regioni che al 2019 presentavano maggiori carenze di personale medico presentino un fondo più cospicuo. Inoltre, essendo il criterio della spesa per cassa, non è possibile escludere il pagamento nel 2019 anche di arretrati, anche se l’ammontare non dovrebbe essere importante visto che gli arretrati del Ccnl 2016/2018 sono stati versati nel 2020.
 
Il grosso delle cause risulta attribuibile, pertanto, a mancate o distorte applicazioni del CCNL a livello locale o alla corresponsione di risorse aggiuntive proprie delle singole regioni.
 
I dati presentati possono essere utili in sede di contrattazione nazionale, decentrata e anche di confronto regionale, per evitare che il CCNL sia un guscio vuoto che nasconda, per mancata applicazione delle norme, la perdita del carattere nazionale delle retribuzioni dei medici del SSN, che pure sono definite in maniera unitaria.
 
Matteo D’Arienzo
Delegato Anaao Assomed al Direttivo Cosmed
 
Andrea Rossi
Vice Segretario Anaao Assomed Veneto
 
Costantino Troise
Presidente Nazionale Anaao Assomed

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