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Venerdì 02 LUGLIO 2021
Riccardi: “Occorrono percorsi formativi per gestire i cambiamenti”. E sul Pnrr: “Più che in edilizia si investa nel capitale umano”

Secondo il vicegovernatore: “proprio perché il nostro orizzonte è quello di un’organizzazione capace di integrare l’ospedale alla sanità territoriale con percorsi legati sempre più alla domiciliarità, sono necessarie figure dirigenziali competenti e idonee a gestire la complessità di questi processi”. Con l’opportunità offerta dal Pnrr, gli investimenti più che nell’edilizia andrebbero declinati “soprattutto” nel “capitale umano”.

“La migliore organizzazione, la più evoluta tecnologia con la più moderna struttura edilizia serviranno ben poco se non avremo adeguate competenze professionali. Alla fine sono le persone che si devono prendere cura delle persone”. Lo ha sottolineato ieri a Udine il vicegovernatore con delega alla Salute del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi, all’apertura del corso ‘Il coordinatore delle professioni sanitarie: strategie e buone pratiche per l’agire professionale’, percorso formativo organizzato in 12 giornate che coinvolge, per ogni edizione (5 nel 2021), 30 persone che hanno aderito all’avviso pubblico bandito dall’Azienda regionale di coordinamento per la salute.

Secondo Riccardi, “proprio perché il nostro orizzonte è quello di un’organizzazione capace di integrare l’ospedale alla sanità territoriale con percorsi legati sempre più alla domiciliarità, sono necessarie figure dirigenziali competenti e idonee a gestire la complessità di questi processi”.

Relativamente all’opportunità offerta dal Pnrr, il vicegovernatore ha chiarito che gli investimenti nell'ambito sanitario non possono essere declinati esclusivamente nella parte edilizia, “ma soprattutto in quella del capitale umano, nella formazione di chi già opera all’interno del sistema e nel reclutamento di medici e operatori attraverso procedure selettive ma burocraticamente più snelle di quelle attuali”.

Riccardi ha quindi ricordato come la pandemia ha messo sotto stress un sistema che alla fine ha retto di fronte a un’emergenza che ha visto più di una fase acuta di crisi.

“Ripartiamo - ha concluso - da quello che questa esperienza ci ha insegnato, intervenendo su quelle criticità che sono emerse con il Covid e che rendono indifferibile un potenziamento delle strutture territoriali per garantire ai cittadini una sanità in grado di affrontare al meglio i loro problemi di salute”.

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