quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Giovedì 08 LUGLIO 2021
Opi Lucca. Infermiere di famiglia e di comunità, una figura strategica

Il ruolo di questa figura professionale che agisce in un contesto di cura domiciliare garantendo l’intero processo assistenziale e facilitando le relazioni in un approccio multidisciplinare, è stato al centro di convegno scientifico-formativo “Assistenza sul territorio e la figura dell’infermiere di famiglia e di comunità”.

“L’infermiere di famiglia e di comunità si inserisce in un contesto sociale e comunitario che nel suo agire professionale, fornisce risposte ai bisogni di salute nel rispetto dell’ambiente dell’assistito, coinvolgendolo in prima persona nelle scelte del processo assistenziale per una miglior cura e qualità dell’assistenza”.
 
Ad affermarlo è Guadalupe Capizzone, Presidente OPI Lucca al termine del convegno “Assistenza sul territorio e la figura dell’infermiere di famiglia e di comunità” tenutosi a Lucca.
 
“Il suo ruolo – prosegue Capizzone – permette l’integrazione delle necessarie figure professionali in un contesto di cura domiciliare che garantisca l’intero processo assistenziale, facilitando le relazioni mediante un approccio multidisciplinare e olistico. L’importante e fondamentale contributo istituzionale della Fnopi ha permesso il riconoscimento ufficiale dell’Infermiere di famiglia e di Comunità; che si riflette dal documento pubblicato dalla stessa Fnopi ‘Position Statement’ e concretizzata definitivamente con la legge dello stato n° 77 del 17 Luglio del 2020.
La Giunta Regionale con Delibera 597 del 4 Giugno 2018 ha indicato il quadro di riferimento, la definizione, e caratteristiche del modello, le responsabilità, le funzioni e le competenze e il relativo percorso formativo”.
 
Durante la Pandemia di Covid 19, prosegue la Presidente di Opi Lucca, l’infermiere di famiglia e di comunità è stato l’interlocutore essenziale delle persone assistite per garantire l’assistenza necessaria mantenendo un canale constante di sostegno all’assistito e la sua famiglia.
La Pandemia Covid 19 ha reso necessario nuove modalità di organizzazione per assistere numerose persone, comprese soprattutto quelle non Covid; non avendo la possibilità di accesso alle strutture ospedaliere, è stato necessario incrementare l’assistenza a domicilio. L’emergenza pandemica ha messo più che mai in evidenza il ruolo e la professionalità dell’infermiere a livello territoriale, la sua vicinanza professionale rispecchia la natura deontologica e sociale della professione che attraverso la messa in atto di nuovi modelli organizzativi e percorsi necessari ha permesso la sostenibilità di tutto il sistema salute in un momento delicato e difficile da attraversare.”
 
Nel corso del Convegno, dirigenti della Asl Nord Ovest di Lucca hanno sottolineato l’importanza di un nuovo modello assistenziale territoriale percepito dalle linee d’indirizzo della Regione Toscana che attraverso la Delibera del direttore generale del 25/11/2020 ha dato l’avvio al nuovo modello d’attuazione dell’infermieristica territoriale. A questo si è unito il contributo formativo dal 2009 da parte dell’Università di Pisa attraverso l’attuazione e messa in atto del Master professionalizzante dell’Infermiere di famiglia e di Comunità come figura innovativa.
 
La sinergia, l’integrazione dei diversi attori coinvolti nella concretizzazione assistenziale sul territorio, hanno ribadito i relatori nel corso del Convegno, permetteranno di dare risposte assistenziali adeguate in un contesto famigliare e sociale che coinvolge l’integrazione ospedale -territorio nel ridurre delle diseguaglianze, prendendo in carico i pazienti affetti da patologie croniche e pazienti fragili con un impatto positivo in termini di salute, qualità e continuità dell’assistenza. La sostenibilità del modello organizzativo a livello territoriale permetterà il raggiungimento graduale delle diverse realtà locali presenti sul territorio.

© RIPRODUZIONE RISERVATA