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Lunedì 12 LUGLIO 2021
Covid. Con la variante Delta il virus ha ripreso a correre: +51,5% di nuovi casi nell’ultima settimana. Governo vigila e punta sui vaccini

I numeri mostrano nell'ultima settimana una crescita dei nuovi contagi ma in assoluto siamo di fronte a numeri ancora molto bassi rispetto a quelli dello scorso autunno e della primavera. Il Governo per ora vigila sui numeri e insiste sul potenziamento della campagna vaccinale. Ma l’alto numero di over 60 non immunizzati preoccupa

Sarebbe arrivata intorno al 30 la percentuale di diffusione la variante Delta (indiana) in Italia che è molto più contagiosa delle altre, come per esempio l’Alpha (inglese) che ha imperversato negli ultimi mesi.
 
E proprio la circolazione della Delta ha iniziato nell’ultima settimana a fare vedere i suoi effetti sull’Italia in zona bianca e dove anche i protocolli di sicurezza per le attività sembrano saltati.

Negli ultimi 7 giorni (5-11 luglio) si sono registrati 7.972 nuovi casi. Una crescita del 51,5% rispetto ai 7 giorni precedenti (28 giugno – 4 luglio) dove erano stati 5.260. La percentuale di salita è elevata ma occorre evidenziare che in assoluto i numeri sono ancora bassi, basti pensare che lo scorso autunno si viaggiava su un ritmo di 30-40 mila casi al giorno
 
L’aumento dei casi, per ora, non ha avuto effetti sulle ospedalizzazioni che nell’ultima settimana hanno proseguito la discesa (-20% per i ricoveri ordinari e -22% per le terapie intensive). Stesso dicasi per i decessi che sono scesi del 15%.
 
È evidente che è ancora presto per notare se anche decessi e ricoveri possano invertire la tendenza e allarmare ancora di più un Paese che sperava di poter trascorrere un’estate senza l’ansia pandemica.
 
“Settimanalmente noi monitoriamo tutti i dati. Ci aspettavamo una risalita che è in corso, con numeri molto più bassi di quelli che abbiamo conosciuto in passato e su eventuali nuove restrizioni ci affideremo alla nostra squadra di tecnici e scienziati. Vediamo passo dopo passo come le cose vanno avanti”, ha detto oggi il ministro della Salute Roberto Speranza.
 
Rispetto alla stagione scorsa abbiamo l’arma in più dei vaccini. Ad oggi sono quasi 24 milioni gli italiani over 12 che hanno completato il ciclo vaccinale ma purtroppo sono 2,5 milioni gli italiani over 60 che non hanno ricevuto (o forse sarebbe meglio dire hanno rifiutato) nemmeno una dose.
 
Ed è proprio questo il dato più preoccupante perché sappiamo che il virus colpisce più duro proprio la popolazione over. Come stiamo vedendo in altri Paesi come l’Inghilterra, che nelle ultime settimane ha visto un boom di nuovi casi causato proprio dalla Delta, il fatto di aver vaccinato gran parte della popolazione evita nella maggior parte dei casi un nuovo sovraffollamento degli ospedali e il rialzo dei decessi. Insomma, sembra che con il ciclo completo di vaccinazione il Covid possa diventare meno pericoloso.
 
Per questo, come del resto viene ribadito ogni secondo dalle nostre Istituzioni è fondamentale proseguire a tutta velocità con le vaccinazioni. Anche perché sembra veramente difficile poter richiudere gli italiani, stremati da 18 mesi di restrizioni e quanto mai euforici (vedi festeggiamenti per la vittoria agli Europei di calcio) e vogliosi di lasciarsi alle spalle la pandemia, nella gabbia delle restrizioni.
 
È molto probabile che per ora si proseguirà col sistema a colori vigente e che nel giro di qualche settimana qualche regione non sarà più bianca. Probabilmente verranno rafforzati i limiti all’ingresso nel Paese (vedi quanto fatto con gli arrivi dal Regno Unito e altri Paesi) dagli stati che mostrano dati di contagio elevati (in Europa sono sotto i riflettori la Spagna e il Portogallo segnate di rosso dalla mappa dell’Ecdc).
 
Pare ad oggi prematuro parlare di obbligo vaccinale, vuoi per la composizione della maggioranza di Governo che nelle sue fila ha molti contrari all’imposizione, vuoi perché prima di pensarci occorrerebbe avere la garanzia di avere le dosi per tutti. Da un lato però richiudere anche la maggioranza degli italiani che si è vaccinata perché una minoranza rifiuta l’immunizzazione potrebbe essere un rischio difficilmente calcolabile.
 
Luciano Fassari

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