quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Giovedì 15 LUGLIO 2021
La polemica sul Direttore assistenziale in Emilia Romagna. Cgil, Cisl e Uil: “Dai medici pregiudizi anacronistici”

Le sigle confederali si dicono “sorpresi e sbigottiti” dalla posizione espressa dai sindacati della dirigenza medica e territoriali contro l’istituzione della figura del Direttore assistenziale nella direzione strategica sanitaria. Per Cgil, Cisl e Uil Emilia Romagna “sempre più i nuovi modelli dovranno essere fondati su risposte multiprofessionali, alle quali vanno garantiti nuovi e coerenti modelli organizzativi, contesto nel quale si inserisce la Direzione Assistenziale”.

“Siamo sorpresi e sbigottiti dalla lettura del comunicato diffuso da diverse sigle mediche in merito all’istituzione della Direzione Assistenziale nelle Aziende sanitarie della nostra Regione. Tanti sono evidentemente i pregiudizi basati su anacronistiche posizioni conservative e corporative, quando ormai è chiaro, da tempo, che la nostra sanità ha necessità di innovazioni e del pieno e totale coinvolgimento di tutte le professioni sanitarie”. Lo dichiarano, in una nota, Cgil, Cisl e Uil dell’Emilia Romagna.
 
Cgil, Cisl e Uil rivendicano il percorso di istituzione della Direzione Assistenziale e prendono posizione a sostegno di “ogni azione tesa a favorire la maggiore integrazione tra professionisti, tra servizi ospedalieri e territorio con la ferma convinzione che ciò non rappresenti un depotenziamento delle restanti figure manageriali o crei conflitti tra le professioni sanitarie”.
 
Per le sigle confederali, infatti, “appropriatezza dei percorsi, politiche di governo dei costi e gestione ottimale delle risorse ad esclusivo vantaggio dei cittadini si ottengono infatti con il contributo e il giusto riconoscimento nei confronti di tutti; medici, infermieri, tecnici sanitari, della prevenzione e riabilitazione, impiegati amministrativi”.

E “ciò che interessa alla stragrande maggioranza degli operatori e influenza la riuscita di importanti riorganizzazioni - che sempre di più, a nostro avviso, devono mettere al centro esclusivamente i bisogni della persona -, è la possibilità di vedere valorizzato il proprio ruolo e il proprio lavoro. Trasformazioni organizzative orientate a corrispondere agli attuali bisogni, presa in carico delle cronicità, indiscutibile aumento delle responsabilità, necessitano di investimenti importanti, sapendo che il sistema sanitario è forse il settore lavorativo più ricco di professioni e lavori nel nostro Paese”.

Da Cgil, Cisl e  Uil Emilia Romagna, dunque, un invito a “tutti coloro che dovrebbero avere a cuore il nostro SSN” a prendere “consapevolezza che sempre di più i nuovi modelli dovranno essere fondati su risposte multiprofessionali alle quali vanno garantiti nuovi e coerenti modelli organizzativi, contesto nel quale si inserisce la Direzione Assistenziale”.

Infine, “proprio per il valore che Cgil, Cisl e Uil hanno per il lavoro di TUTTE le professioni e per i servizi ai cittadini”, i confederali ricordano “a coloro che oggi parlano di ‘manovre politiche e poltronifici”’che grazie al patto per il lavoro e all’accordo quadro sottoscritto a dicembre del 2017 da Cgil, Cisl e Uil e Regione Emilia-Romagna si sono potuti stabilizzare migliaia di professionisti tra i quali oltre 1700 medici. A dimostrazione che, quando si lavora per unire, si possono ottenere importanti risultati".

© RIPRODUZIONE RISERVATA