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Giovedì 15 LUGLIO 2021
Vaccini Covid. Fimmg e Fimp Lazio contro la Regione: “Carenza dosi limita nostra capacità di azione”

I medici famiglia e pediatri di libera scelta del Lazio rifiutano il paragone con i camper o i farmacisti come capacità vaccinale e accusano la regione, di avere, di fatto, limitato le potenzialità dei medici non fornendo loro dosi da somministrare. “Ora si vogliono disattendere anche gli accordi per la vaccinazione anti influenzale 2020-2021. Non ci siamo. Chiediamo un confronto per avere gli strumenti che consentano di affrontare in maniera più efficace l’emergenza”. IL DOCMENTO

Medici famiglia e pediatri della FImmg e della Fimp Lazio prendono posizione sulla campagna vaccinale del Lazio dopo “le dichiarazioni dell’assessore alla Salute Alessio D’Amato in cui si paragonavano i medici del territorio ai camper o ai farmacisti come capacità vaccinale Cov anche per i soggetti fragili, gli anziani o i pazienti impossibilitati a muoversi dal proprio domicilio”. Ma tra i medici di famiglia e i pediatri monta la rabbia anche sulla “nota del 13/07/2021 in cui la rRegione annuncia l’ennesima violazione degli accordi sottoscritti, per quanto riguarda la vaccinazione anti influenzale 2020-2021”.

Per la Fimmg e la Fimp Lazio, infatti, “la gestione della campagna vaccinale anti Covid da parte della regione, ha di fatto limitato la potenzialità vaccinale dei medici convenzionati a causa della scarsità della fornitura dei vaccini stessi, e il ritardo dell’avvio della campagna dei PLS, indebolendo il clima di collaborazione tra medico e paziente costruito negli anni e che nonostante tutto ha con sentito di raggiungere risultati eccezionali nell’ultima campagna vaccinale per l’influenza, ponendo il Lazio ai primi posti per il raggiungimento degli obiettivi assegnati dal Ministero della Salute”.

“Cè poi - evidenziano i due sindacati in una nota - l’impatto negativo su molti colleghi, che sentono venir meno le motivazioni del loro impegno creando le condizioni per una corsa al pensionamento”. Per questo le due associazioni sindacali invitano i Medici ed i Pediatri del Lazio ad “essere determinati e a non cedere ai sentimenti di frustrazione e sfiducia, a resistendo al loro posto facendo il proprio lavoro a difesa della salute dei loro pazienti , soprattutto alla luce dei dati che mostrano un preoccupante aumento dei casi di Covid e di varianti, e a difendere il loro ruolo di medici del territorio garanti di un SSN universale e solidale”. Evidenziano “lo straordinario lavoro fatto in questi mesi di vicinanza e di supporto alle persone, e alle famiglie, con la cura di decine di migliaia di pazienti Covid trattati a casa, con una consulenza vaccinale a tutti i propri assistiti, anche a quelli che si sono poi vaccinati negli Hub, nei camper o nelle farmacie, che hanno fornito un il supporto decisivo dato ai Sisp nel momento più cruciale della pandemia assumendo su se stessi lonere delle certificazioni e degli adempimenti burocratici”. Quanto ai pediatri di libera scelta “hanno contribuito a garantire la possibilità di frequentare la scuola in sicurezza e con serenità a tutti i bambini del Lazio”.

I Medici famiglia e pediatri della FIMMG e della FIMP richiedono pertanto all’assessorato “una immediata ripresa della concertazione e del dialogo con la Regione per gettare le basi per un reale rafforzamento del territorio, dotandolo di quegli strumenti che consentano di affrontare in maniera più efficace l’emergenza Covid e le sue varianti, per dare una risposta efficace ed adeguata alle necessità di prevenzione e che permetterà a Settembre una ripresa delle attività scolastiche in serenità e sicurezza. Tale dialogo potrà permettere ai medici del territorio, in un immediato futuro , di rispondere appropriatamente alle sfide date dalla gestione delle altre malattie croniche e dal potenziamento delle attività volte alla Prevenzione delle malattie”.

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