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Venerdì 23 LUGLIO 2021
Assistenti sociali, bene inquadramento nel Ssn ora avanti con gli altri obiettivi
Gentile Direttore,
il SUNAS, il Sindacato professionale degli assistenti sociali, esprime soddisfazione per l’approvazione da parte del Senato del testo decreto sostegni bis, in particolare per la parte che istituisce l’area professioni socio sanitarie e il ruolo sociosanitario nello stato giuridico del personale del Servizio Sanitario Nazionale, in attuazione dell’art. 5 della legge 3/18 e del dlgs 502/92.
Sono due primi importanti passaggi, con cui si supera finalmente l’anacronistico ruolo tecnico e che certamente rappresentano un significativo riconoscimento per gli assistenti sociali che operano in sanità, nell’ottica di un legittimo e corretto inquadramento giuridico, ma che necessitano di essere ulteriormente rafforzati attraverso l’attuazione di specifici percorsi normativi e contrattuali, facendo sì che non ci si fermi solo all’aspetto nominale ma sia prevista un’evoluzione sostanziale del ruolo e delle competenze da attribuire agli assistenti sociali in sanità.
Per essere più precisi e come da tempo sostiene il SUNAS, attraverso le proposte presentate ai decisori politici e le proprie piattaforme contrattuali, sostenute dalla Confederazione CSE, oggi non è più rinviabile, nel comparto sanità (ma, aggiungiamo, anche negli altri comparti), un processo di revisione dell’Ordinamento Professionale che deve essere previsto sia a livello normativo che contrattuale (ricordiamo che con il CCNL 2016-18 è stata istituita una specifica Commissione Paritetica, che però ad oggi non ha prodotto risultati), per conseguire una piena e reale valorizzazione dei professionisti.
Per quanto riguarda gli assistenti sociali, riteniamo che il ritardo sia ancora più notevole, se pensiamo che essi rappresentano da 25 anni una professione ordinata, con uno specifico percorso formativo a livello universitario risalente al 1990.
Per valorizzare e riconoscere veramente il ruolo degli assistenti sociali oggi occorre realizzare i seguenti obiettivi:
1) Istituzione del Servizio Sociale Professionale e della omologa dirigenza;
2) Riclassificazione del personale, nell’ambito del prossimo rinnovo contrattuale che tenga conto di formazione, competenza, autonomia e responsabilità e che preveda un dignitoso adeguamento retributivo quale riconoscimento di alta professionalità di questi professionisti
3) Definizione dell’area delle professioni sociosanitarie, intesa come “una nuova configurazione professionale, un percorso innovativo che può dare la giusta cittadinanza all’interno del SSN a quei profili che pagano ancora lo scotto di uno scarso riconoscimento e hanno un inquadramento “sottodimensionato”;
4) Definizione delle specifiche competenze, tra le quali occorre prevedere e sostanziare quelle attinenti al nuovo ruolo socio sanitario dell’assistente sociale quale professionista cui attribuire la regia e la direzione/responsabilità dei percorsi di integrazione socio sanitaria, facendo leva sulla sua capacità di mettere in rete tutte le risorse presenti sul territorio.
Il SUNAS chiede, inoltre, che il reclutamento del personale tramite assunzioni a tempo determinato di personale del comparto e della dirigenza anche in deroga ai vigenti CCNL di settore, o attraverso forme di lavoro autonomo, anche di collaborazione coordinata e continuativa, e il potenziamento dei servizi di neuropsichiatria infantile e dell’adolescenza, riguardi anche gli assistenti sociali.
Il SUNAS continuerà ad impegnarsi per il raggiungimento di questi obiettivi nella convinzione che solo attraverso la messa in atto di una strategia organica e un’azione costante, propositiva e di stimolo nei confronti di chi ha responsabilità politica e di governo, la nostra categoria potrà conseguire il giusto avanzamento a livello professionale e lavorativo.
Salvatore Poidomani
Segretario Generale
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