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Martedì 10 LUGLIO 2012
Contraccezione. Salvavita per 250 mila donne l’anno, ma potrebbe salvarne 100 mila in più

Se tutte le donne che ne hanno bisogno avessero accesso a metodi anticoncezionali le percentuali di morti materne diminuirebbero del 30%. A dirlo uno studio pubblicato su The Lancet, che elenca i benefici della contraccezione sia per la salute delle donne che per quella dei bambini, soprattutto nei paesi in via di sviluppo.

Gli anticoncezionali non sono solo il modo efficace e sicuro per evitare una gravidanza indesiderata, ma anche un vero e proprio farmaco salvavita. A dirlo uno studio pubblicato su The Lancet e condotto da ricercatori della London School of Hygiene and Tropical Medicine e della Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health: la contraccezione salva ogni anno la vita di 250 mila donne nel mondo e potrebbe salvarne 100 mila in più se fosse accessibile a tutte le donne.
 
L’uso di contraccettivi nei paesi in via di sviluppo ha infatti ridotto del 40%i numeri di morti materne negli ultimi 20 anni, semplicemente riducendo il numero di gravidanze ad alto rischio e non spingendo le donne a sottoporsi ad aborti clandestini. Ma ancora oggi, la mortalità materna potrebbe essere ridotta di un ulteriore 30% se si appagasse la richiesta di anticoncezionali ancora non soddisfatta di una porzione della popolazione mondiale: in particolare, se sono state 350 mila le donne morte nel 2008 in seguito a aborti clandestini o pericolosi e se circa 250 mila sono invece state salvate, le stime parlano di almeno altre 100 mila donne che avrebbero potuto veder salva la vita se avessero avuto accesso alla contraccezione, il che avrebbe ribaltato le proporzioni.
La maggior parte di queste morti sarebbero state risparmiate nell’Africa Sub-Sahariana, dove ad oggi solo il 22% delle donne sessualmente attive usano metodi anticoncezionali, contro il 75% di media dei paesi più ricchi.
A maggior ragione visto che – come specificano i ricercatori nello studio – ad oggi i benefici della contraccezione surclassano i rischi, sia per quanto riguarda la salute delle donne, che per quella dei neonati: sono infatti ancor di più i bambini che muoiono in seguito a complicazioni del parto o della gravidanza, tre milioni l’anno in tutto il mondo, la maggior parte dei quali nei paesi in via di sviluppo. “Ridurre il numero delle gravidanze a rischio e l’aumento dell’intervallo tra due gestazioni permetterebbero di aumentare le possibilità di sopravvivenza dei bambini”, ha commentato John Cleland, primo autore dello studio. “E questo si fa anche attraverso la contraccezione”.
 
Laura Berardi

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