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Venerdì 15 OTTOBRE 2021
Condanna di Enrico Coscioni e presidenza  Agenas. Ministero Salute monitorerà sviluppi giudizio

"Coscioni, nell'informare il Ministro della salute dell'intervenuta sentenza di condanna da parte della Corte di Appello di Napoli, ha precisato che la stessa attiene ai delitti contro la persona. Tale fattispecie delittuosa non può comportare ipotesi di inconferibilità, incompatibilità o decadenza da incarichi amministrativi". Così il sottosegretario Costa rispondendo all'interrogazione di Provenza (M5S). 

"Coscioni, nell'informare il Ministro della salute dell'intervenuta sentenza di condanna da parte della Corte di Appello di Napoli, ha precisato che la stessa attiene ai delitti contro la persona. Tale fattispecie delittuosa non può comportare ipotesi di inconferibilità, incompatibilità o decadenza da incarichi amministrativi. Considerato, infine, che il professor Coscioni ha preannunciato il ricorso in Cassazione avverso la citata sentenza, si assicura che il Ministero della salute monitorerà gli sviluppi del giudizio di che trattasi".
 
Così il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, ha risposto ieri in Commissione Affari Sociali alla Camera all'interrogazione sul tema presentata da Nicola Provenza (M5S).
 
Di seguito la risposta integrale del sottosegretario Costa.
 
"L'articolo 3 del decreto legislativo n. 39/2013 «Disposizioni in materia di inconferibilità e incompatibilità di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati in controllo pubblico, a norma dell'articolo 1, commi 49 e 50, della legge 6 novembre 2012 n. 190», prevede il divieto di assunzione, tra l'altro, di incarichi amministrativi di vertice nelle amministrazioni statali, regionali e locali nei confronti di coloro che siano stati condannati, anche con sentenza non passata in giudicato, per uno dei reati previsti dal capo I del titolo II del libro secondo del codice penale.
Si tratta, in particolare, di reati commessi da pubblici ufficiali, o da altri soggetti, contro la pubblica amministrazione, quali, ad esempio, il peculato, la concussione e la corruzione.
 
Apprese le notizie di stampa riportate nella presente interrogazione, il Ministero della salute, in qualità di amministrazione vigilante, ha richiesto ad Agenas di fornire ogni informazione utile, anche per valutare eventuali conseguenze collegabili alla pronunzia giurisdizionale in questione.
Il professor Enrico Coscioni, nell'informare il Ministro della salute dell'intervenuta sentenza di condanna da parte della Corte di Appello di Napoli, ha precisato che la stessa attiene a fattispecie prevista dal Capo III del Titolo XII del Libro secondo del codice penale (delitti contro la persona).
Tale fattispecie delittuosa non rientra, quindi, tra quelle previste dal citato decreto legislativo 39/2013 e, pertanto, la relativa condanna non può comportare ipotesi di inconferibilità, incompatibilità o decadenza da incarichi amministrativi.
Considerato, infine, che il professor Coscioni ha preannunciato il ricorso in Cassazione avverso la citata sentenza, si assicura che il Ministero della salute monitorerà gli sviluppi del giudizio di che trattasi". 

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