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Mercoledì 27 OTTOBRE 2021
Gli economisti dell’Oms in vista del G20 di Roma: “133 dosi di vaccino ogni 100 persone ricche e solo 4 ogni 100 povere. È ora di cambiare paradigma, la salute è un investimento a lungo termine non un costo a breve termine”

E’ solo un esempio delle perduranti disuguaglianze ma il problema non è solo tra ricchi e poveri. La salute, anche nei paesi sviluppati continua ad essere vista come un costo e non come un’opportunità di sviluppo per tutto il sistema economico e sociale di un Paese. Ecco il documento messo a punto dal Council on the Economics of Health For All, presiuduto da Marianna Mazzucato e composto da economisti di fama internazionale, in vista del prossimo G20 di Roma.

“La pandemia di COVID-19 ha messo a fuoco la cruda realtà delle grandi e crescenti disuguaglianze in tutto il mondo nell'accesso all'assistenza sanitaria e ai prodotti sanitari: per ogni 100 persone nei paesi ad alto reddito, sono state somministrate 133 dosi di vaccino COVID-19, mentre nei paesi a basso reddito sono state somministrate solo 4 dosi ogni 100 persone. Eppure, ad oggi, il mondo continua a seguire lo stesso paradigma economico che non cambia la struttura finanziaria sottostante e applica un pensiero obsoleto sullo sviluppo economico, che ostacola la salute per tutti”, parte con questa cruda premessa il documento messo a punto dal Council on the Economics of Health For All in vista del prossimo G20 di Roma.
 
L’organismo - istituito il 13 novembre 2020 dal direttore generale dell'OMS per ripensare al modo in cui il valore della salute e del benessere viene misurato, prodotto e distribuito in tutta l'economia, composto da economisti di fama internazionale e presieduto da Marianna Mazzucato - ritiene che con l'avvicinarsi del Vertice del G20 a Roma dal 29 al 31 ottobre, si possa aprire “una finestra di opportunità per un radicale reindirizzamento delle politiche economiche per la salute per tutti”.
 
“La sfida cruciale – sottolinea il Consiglio - consiste sia nell'accrescere l'entità dei finanziamenti disponibili per la sanità sia nel governarla in modo più diretto ed efficace”.
 
Il Council on the Economics of Health For All chiede “ora più che mai obiettivi chiari e ambiziosi per mobilitare e concentrare gli investimenti verso la salute, considerando i finanziamenti per la salute come investimento a lungo termine e non come costo a breve termine”.
 
Il nuovo statement del Consiglio sul finanziamento della salute per tutti dà la priorità a due dimensioni chiave: più finanziamenti in assoluto ma anche più qualità nei finanziamenti e traccia tre percorsi:
1. Creare uno spazio fiscale allentando i vincoli artificiali imposti da presupposti economici obsoleti e invertendo gli effetti dannosi delle riforme che portano a grandi tagli alla sanità, consentendo un aumento significativo della spesa e degli investimenti verso Health For All;
 
2. Dirigere gli investimenti per garantire che la salute per tutti diventi lo scopo centrale delle attività economiche e aumentare la leadership pubblica e le capacità dinamiche dello stato per creare un ambiente favorevole a livello normativo, fiscale, di politica industriale e di investimento;
 
3. Governare la finanza pubblica e privata regolando il funzionamento e il finanziamento dei mercati sanitari privati attraverso misure che indirizzino la finanza privata verso il miglioramento dei risultati sanitari a livello globale ed equo.
 
Il Consiglio ritiene inoltre che si debba perseguire “un nuovo paradigma che eviti politiche e presupposti macroeconomici che ci allontanino da Health For All”.
 
Ciò significa “progettare politiche per raggiungere la salute per tutti ora e nel lungo termine e riallineare la finanza attraverso condizionalità che alimentano guadagni simbiotici nell'interesse pubblico. Non solo più finanziamenti al settore sanitario, ma finanziamenti di migliore qualità sono fondamentali per fornire Health For All, che deve essere equa e garantire un impatto sostenibile sulla vita delle persone”.
 
“La sfida – incalza il Consiglio - è cambiare la mentalità all'interno dei paesi che impongono vincoli interni alla spesa e trasformare le condizionalità imposte dall'esterno che ostacolano la spesa sanitaria”.
 
"La pandemia di COVID-19 ha dimostrato che il finanziamento dei sistemi sanitari deve cambiare radicalmente per proteggere e promuovere la salute di tutte le persone", ha affermato Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell'OMS rimarcando come "l'ultimo rapporto del Consiglio sull'economia della salute per tutti fornisce un argomento chiaro e convincente per la necessità di un finanziamento sostenuto da indirizzare al raggiungimento della salute per tutte le persone e per gli investimenti da intendersi come guadagni a lungo termine per i cittadini e sviluppo globale”.
 
“Mentre i sistemi sanitari sono sotto-risorse, più finanziamenti non sono l'unica soluzione. I lavori del Consiglio sottolineano la necessità di riformare e riorientare la finanza in modo radicale in modo che l'obiettivo di Health For All sia disegnato nelle strutture finanziarie, nelle condizionalità e nelle partnership tra imprese e Stato", ha affermato la professoressa Mariana Mazzucato, presidente del il Consiglio.

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