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Venerdì 12 NOVEMBRE 2021
Riforma DM 70. Cognetti: “Un bene aver archiviato la bozza di revisione, era sbagliata. Ora una vera riforma dell’ospedale”

Il riferimento del presidente del “Forum Permanente sul Sistema Sanitario Nazionale nel post Covid” è alla bozza di revisione del DM 70 liquidata come un “brogliaccio inesistente” dal Ministro Speranza nel question time alla Camera di qualche giorno fa. Per le società scientifiche del Forum che hanno incontrato lo stesso Speranza nei gioni scorsi, va abbandonato il progressivo depotenziamento dei nosocomi. "È necessario velocizzare i tempi".

“Apprezziamo il chiarimento del Ministro della Salute, Roberto Speranza, che al question time alla Camera ha definito un ‘brogliaccio inesistente’ il testo di revisione del DM 70 sugli standard ospedalieri, mai pervenuto sul suo tavolo, ribadendo quanto già evidenziato nella lunga riunione che si è tenuta pochi giorni fa fra il Ministro e i rappresentanti delle società scientifiche riunite nel ‘Forum Permanente sul Sistema Sanitario Nazionale nel post Covid’. Abbiamo stilato un documento programmatico, con proposte concrete per la ridefinizione dell’assistenza sanitaria nel nostro Paese che abbiamo illustrato al Ministro Speranza. Plaudiamo alle dichiarazioni del Ministro che pongono finalmente un freno alle politiche di deospedalizzazione riduttive delle caratteristiche essenziali degli ospedali, a cui bisogna dare di più, non certo di meno. Deve essere abbandonata la politica di progressivo depotenziamento dei nosocomi”.
 
È quanto afferma Francesco Cognetti, coordinatore delle società scientifiche del “Forum”, che recentemente hanno avuto un incontro con il Ministro Speranza.

“Le carenze del settore ospedaliero, come è spiegato nel nostro documento programmatico, sono tra le cause principali che hanno provocato e indotto effetti estremamente dannosi durante la pandemia – sottolineano le società scientifiche del ‘Forum’ -. La bozza di riforma del DM 70, ormai superata, rischiava di porre in essere un gravissimo pregiudizio per la sanità pubblica italiana e un potenziale danno per milioni di malati. Non vi era alcuna menzione degli standard qualitativi, dello sviluppo degli aspetti clinici e della crescente complessità dei processi diagnostici e terapeutici, dei problemi organizzativi, clinici e scientifici connessi con le attività ospedaliere, ma erano menzionati solo aspetti riguardanti alcuni parametri quantitativi dell’assistenza ospedaliera. Era stata prevista, rispetto al pre-Covid, addirittura una diminuzione dei posti letto di degenza ordinaria in tutto il territorio”.

“La riforma degli ospedali è importante e urgente, anche alla luce degli allarmanti dati a nostra disposizione sulla grave sofferenza dei nosocomi che ha già prodotto tanti decessi per Covid nel nostro Paese, che registra la seconda mortalità in Europa sui contagiati – sottolineano le società scientifiche -. Le carenze degli ospedali durante la pandemia sono anche la causa principale della mortalità in eccesso molto elevata per le altre patologie, prevalentemente finora solo quelle tempo dipendenti, già registrata rispetto alla media dei 5 anni precedenti. Del resto, come ha riconosciuto il Signor Ministro, le cause principali devono essere individuate nel depotenziamento di strutture e servizi ospedalieri, realizzato negli ultimi decenni, situazione che deve essere immediatamente affrontata, se non altro in termini progettuali, anche perché la loro applicazione pratica non sarà né facile né rapida. È necessario velocizzare i tempi. Ci troveremo infatti presto a confrontarci con un fatto inedito e doloroso, quale l’aumento delle morti in eccesso per diverse patologie croniche, oltre a quelle tempo-dipendenti tra le quali, soprattutto, quelle oncologiche. Del resto, anche in questi giorni, gli ospedali di diverse Regioni, pur sottoposti ad uno stress test nettamente inferiore rispetto a quelli registrati durante la prima, seconda e terza ondata, già sono in sofferenza”.

“Riteniamo – concludono le società scientifiche – che debba aprirsi una fase nuova, ricalcolare i parametri di riferimento, pensare ad un ospedale moderno e adeguato alle complessità che si dovranno gestire e ai malati che dovranno essere curati. Un altro problema del DM 70 è quello relativo al rapporto territorio/ospedale: l’ospedale è importante quanto il territorio e le due entità devono lavorare in un rapporto di forte sinergia e collaborazione. Le grandi complessità dell’ospedale non possono essere gestite in maniera monocratica ma in forma partecipata con un ruolo definito e rilevante per i professionisti clinici che vi operano. Siamo certi che le nostre proposte programmatiche troveranno accoglienza nella riforma del DM 70 che speriamo sia di prossima realizzazione. Ringraziamo il Ministro Speranza per il confronto proficuo con le società scientifiche del ‘Forum’, che intendiamo perseguire nell’interesse primario dei milioni di malati del nostro Paese, da noi assistiti”.

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