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Lunedì 15 NOVEMBRE 2021
Dipendenza da videogiochi e social. Ulss 2 lancia il servizio di assistenza

Quattro ambulatori dislocati nei tre Distretti della Ulss2, in modo da facibilare l'accesso al serbizio che offre aiuto ai ragazzi (e alle famiglie) con problemi di dipendenza da videogiochi e social. Mazzo (Ser.D): “I giochi in sé hanno aspetti positivi come la socializzazione o lo sviluppo cognitivo. Il punto cruciale è quanto tempo dedichiamo al gioco e come giocano gli adolescenti. Fondamentale, poi, che ogni gioco deve essere adatto all’età”.

“Il Dipartimento per le Dipendenze dell’Ulss 2, all’interno delle azioni previste dal piano operativo Regionale per il contrasto al gioco d’azzardo patologico, avvia “S-COLLEGATI”, un servizio di consulenza gratuito e ad accesso diretto, rivolto a ragazzi e ragazze adolescenti con comportamenti disfunzionali legati alle nuove tecnologie e, in particolare, alla dipendenza da videogiochi, internet e social network”. L’annuncio arriva da Marcello Mazzo, direttore del Ser.D dell’ Ulss2 - Marca Trevigiana.

Il servizio è operativo in quattro sedi, distribuite nei tre Distretti della Ulss2, in modo da facilitare l’accesso in tutto il territorio trevigiano. Potranno farvi riferimento, oltre ai ragazzi, anche le famiglie, per eventuali valutazioni e sostegno rispetto ad abitudini comportamentali disfunzionali, spesso connesse al ritiro sociale e a marcate difficoltà relazionali.

Il servizio sarà gestito da psicologi esperti che svolgeranno attività di aggancio, consulenza e valutazione garantendo un supporto psicoeducativo. Le quattro sedi dislocate sono situate nei comuni di: Castelfranco Veneto, Montebelluna, Conegliano e Treviso. I numeri telefonici del servizio sono dsponibili sul sito della Ulss2 Marca Trevigiana.

“I giochi di per sé nella vita di un bambino/adolescente hanno molti aspetti positivi come la socializzazione o lo sviluppo cognitivo”, afferma il direttore del Ser.D. “Il punto cruciale - spiega - è quanto tempo dedichiamo al gioco e come giocano gli adolescenti. Altro aspetto fondamentale è che, ogni gioco deve essere adatto all’età del ragazzo. Non è pensabile dare un gioco adatto ad un ventenne ad un ragazzo di dodici anni.   

“Con questo nuovo servizio – conclude  Mazzo – daremo una risposta sistematica a nuovi bisogni emergenti. Finora la presa in carico di questa tipologia di utenti avveniva attraverso i servizi esistenti, offrendo consulenze occasionali e su richiesta. Il primo intervento che viene offerto in questi quattro sportelli è quello di riorganizzazione delle abitudini educative del figlio, ben consapevoli che la rete non ha una valenza negativa in re ipsa, ma è l’utilizzo che ne facciamo che può rivelarsi problematico”.

Endrius Salvalaggio

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