Farmaci senza obbligo di prescrizione. Il 92,1% si acquista in farmacia
12 LUG - “I canali ‘alternativi” hanno generato vantaggi per i cittadini in termini di differenziazione dell’offerta e calmierazione dei prezzi. Tuttavia, cumulano meno del 10% del mercato e non hanno rappresentato una leva di crescita per il comparto”. Questo il commento di Enrico Allievi, direttore Anifa, sui canali di acquisto dei farmaci senza obbligo di prescrizione. I dati presentati stamani alla conferenza stampa promossa ogni anno dall’Anifa per fare il punto sul settore, mostrano infatti che la farmacia resta il canale privilegiato dal 92,1% degli italiani, che solo nel 4,7% dei casi acquistano gli Otc nelle parafarmacie e solo nel 3,2% dei casi li acquistano nei canali di grande distribuzione.
Tuttavia, il mercato dei farmaci senza obbligo di prescrizione in Italia stenta a decollare rispetto a quanto accada nel resto dei paesi europei, come ha illustrato Stefano Brovelli, presidente dell’Anifa. In Italia l’Otc rappresenta l’11,4% sul totale del mercato farmaceutico in termini di valore (e il 17,4% del mercato farmaceutico complessivo in termini di volumi). Meglio della Spagna (9,8%, sempre in termini di valore), ma peggio del Regno Unito (18,1%), Francia (17,8%) e Germania (14,4%).
Per quanto riguarda gli altri dati del comparto, nel 2010 le confezioni di farmaci di automedicazione vendute in Italia sono state 318,5 milioni, per un giro d’affari di poco più di 2.212 milioni di euro. E se la spesa procapite per farmaci in Italia è di 36,5 euro, di questi 27,3 euro sono stati spesi dagli italiani per i soli farmaci di automedicazione.
I farmaci di automedicazione più venduti si confermano quelli per le malattie da raffreddamento (109 milioni di confezioni nel 2010), seguiti da quelli per l’apparato digerente (oltre 69 milioni) e dagli analgesici (oltre 65 milioni).
Passando alle imprese di settore, nel 2010 sono state operative 205 imprese (produttori e distributori) con sede prevalentemente al Centro Nord. Quasi il 45% delle imprese del settore ha in portafoglio sia farmaci Otc che Sip, mentre il 32% ha come core business i soli farmaci di automedicazione.
12 luglio 2011
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