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Iss: "Dopo sei mesi efficacia vaccini per prevenire infezione cala al 40%"


27 NOV - Nell’ultimo rapporto epidemiologico dell’Iss si fa anche il punto sull’efficacia dei vaccini anti Covid nel tempo. Dopo 6 mesi dal completamento del ciclo vaccinale, si osserva una forte diminuzione dell’efficacia vaccinale nel prevenire le diagnosi in corrispondenza di tutte le fasce di età.
 
In generale, su tutta la popolazione, l’efficacia vaccinale passa dal 72,5% nei vaccinati con ciclo completo entro sei mesi rispetto ai non vaccinati, al 40,1% nei vaccinati con ciclo completo da oltre sei mesi rispetto ai non vaccinati.
 
Nel caso di malattia severa, la differenza fra vaccinati con ciclo completo da oltre e da meno di sei mesi risulta minore.
 
Si osserva, infatti, una decrescita dell’efficacia vaccinale di circa 10 punti percentuali, in quanto l’efficacia per i vaccinati con ciclo completo da meno di sei mesi è pari al 91,6%, mentre risulta pari all’80,9% per i vaccinati con ciclo completo da oltre sei mesi, rispetto ai non vaccinati.
 

 
Ma le stime attuali di efficacia potrebbe risentire del fattore “età” e delle categorie a rischio. Tuttavia l’Iss evidenzia che le stime di efficacia riportate non prendono in considerazione diversi fattori che potrebbero influire sul rischio di infezione/ricovero/morte e sulla probabilità di essere vaccinato da un periodo più o meno lungo.
 
Infatti, la campagna vaccinale inizialmente ha coinvolto la popolazione più a rischio (operatori sanitari, residenti nelle RSA, persone con più di 80 anni e persone estremamente vulnerabili) e solo successivamente è stata aperta al resto della popolazione.
 
Si può quindi supporre, per come è stata pianificata e attuata la campagna vaccinale, che attualmente i soggetti che risultano vaccinati da oltre sei mesi sono individui con un rischio di infezione/ricovero/morte maggiore rispetto al resto della popolazione vaccinata, in quanto sono coloro che hanno avuto un accesso prioritario alla vaccinazione poiché maggiormente a rischio.
 
Nell’analisi proposta si corregge per classi di età decennali ma non si considera all’interno del modello come fattore di correzione la categoria di rischio. Tale limite potrebbe attualmente portare a sottostimare l’efficacia vaccinale nei vaccinati con ciclo completo da oltre sei mesi e quindi a sovrastimare l’impatto del tempo sull’efficacia vaccinale.

27 novembre 2021
© Riproduzione riservata

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