Quotidiano on line
di informazione sanitaria
Giovedì 07 NOVEMBRE 2024
Studi e Analisi
segui quotidianosanita.it

La lunga marcia dei Distretti. I passaggi normativi in Italia


30 MAR - La prima apparizione nella 833
I Comuni singoli o associati articolano le Unità sanitarie locali in Distretti sanitari di base, quali strutture tecnico-funzionali per l’erogazione dei servizi di primo livello e pronto intervento” (art. 10, Legge 23 dicembre 1978, n. 833).
 
Con il 502 si passa alle Regioni
Spetta alla Regione disciplinare le modalità organizzative e di funzionamento delle Aziende Usl, definendo, tra l’altro, l’articolazione delle USL in Distretti” (art. 3, c. 5, D. leg.vo 30 dicembre 1992, n. 502).
 
Una spinta in avanti: il Psn 1998-2000
Sebbene già il Psn 1994-1996 indicasse già la realizzazione dei Distretti tra gli obiettivi prioritari del triennio, il passaggio fondamentale avviene con il successivo Psn 1998-2000, che dà indicazioni sia sul ruolo che esso deve avere sia sui modelli organizzativi. Il Distretto deve essere:
“centro di servizi e prestazioni dove la domanda di salute è affrontata in modo unitario e globale” e “punto di riferimento unico per il soddisfacimento dei bisogni di salute dei cittadini”;
“centro organizzativo e di gestione dell’assistenza sanitaria di base e di tutti i servizi del territorio di competenza”.
 
Con il 229 il Distretto prende forma
Con la “riforma Bindi” si definiscono i contorni, le funzioni, le autonomie e gli ambiti di attività del Distretto, anche se saranno le Regioni a dover definire le forme organizzative.
In particolare si stabilisce:


 
Finanziaria 2001: arriva il budget di Distretto
La Finanziaria 2001 prevede la sperimentazione del “budget di Distretto”, ovvero che le Regioni possano assegnare, in via sperimentale, a uno o più Distretti, una “dotazione finanziaria virtuale, calcolata sulla base del numero di abitanti moltiplicato per la parte della quota capitaria concernente le spese per prestazioni farmaceutiche, diagnostiche, specialistiche, ospedaliere e residenziali, che si presumono indotte dall’attività prescrittiva dei medici di medicina generale, dei pediatri di libera scelta, degli specialisti ambulatoriali e convenzionati e dei medici di continuità assistenziale” (art.6, c. 2, Legge 23 dicembre 2000, n. 388).
Solo il Piemonte e la P.A. di Bolzano utilizzano questa formula in tutte le Asl, ma un’altra decina di Regioni avviano sperimentazioni secondo i criteri della L.388/2000 (Valle d’Aosta, Lombardia, Veneto, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Molise, Campania, Puglia, Basilicata). Friuli Venezia Giulia, Marche e P.A. di Trento fanno sperimentazioni secondo proprie leggi regionali.
 
Psn 2011-2013: il Distretto per la “centralità delle Cure Primarie”
Il coordinamento e l’integrazione di tutte le attività sanitarie e socio-sanitarie a livello territoriale vengono garantiti dal Distretto al quale sono altresì affidati i compiti di ricercare, promuovere e realizzare opportune sinergie tra tutti i sistemi di offerta territoriale e di fungere da strumento di coordinamento per il sistema delle cure primarie (mmg e altre professionalità convenzionate)”.

30 marzo 2011
© Riproduzione riservata

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWS LETTER
Ogni giorno sulla tua mail tutte le notizie di Quotidiano Sanità.

gli speciali
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001

Sede legale:
Via Giacomo Peroni, 400
00131 - Roma

Sede operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari

Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto

Tel. (+39) 06.89.27.28.41

info@qsedizioni.it

redazione@qsedizioni.it

Coordinamento Pubblicità
commerciale@qsedizioni.it
    Joint Venture
  • SICS srl
  • Edizioni
    Health Communication
    srl
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013

Riproduzione riservata.
Policy privacy