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Covid. Iqvia: “Segna nuovamente il passo l’accesso dei pazienti alle cure, soprattutto quelle oncologiche e cardiovascolari”


Da dicembre in oncologia si riducono le nuove diagnosi (-8% 2021 vs 2019), i ricoveri per interventi chirurgici (-3% 2021 vs 2019) e le terapie (-13% 2021 vs 2019). Calano le diagnosi di fibrillazione atriale (-41mila nuove diagnosi perse durante il periodo pandemico), le visite specialistiche (-625mila) e gli esami diagnostici (-393mila Ecg).

25 GEN - I ritardi diagnostici e di accesso alle cure accumulati durante i due anni di pandemia non sono stati completamente recuperati e con la nuova ondata pandemica se ne sono aggiunti di nuovi. E i fronti più critici sono quello oncologico e il cardiovascolare che negli ultimi mesi del 2021 hanno subito un ennesimo contraccolpo.
 
A puntare i riflettori sui ritardi, provocati dalla ripresa della pandemia, nella cura dei pazienti con patologie quali quelle oncologiche e cardiologiche, è l’osservatorio sull’impatto della pandemia da Covid-19 sull’accesso alle diagnosi e alle cure, realizzato da IQVIA in collaborazione con Farmindustria.
 
Lo studio si basa sull’analisi di dati di real world rilevati su un campione di 900 medici di medicina generale e 450 oncologi ed ematologi, rappresentativi degli universi di riferimento. L’analisi riferita agli ultimi tre anni (periodo gennaio 2019-dicembre 2021) ha permesso di effettuare un confronto tra il periodo pre- e post pandemia.
 
In oncologia, spiegano gli analisti, dove da aprile-maggio 2021 si era osservato un forte recupero delle diagnosi e degli interventi chirurgici posticipati, da dicembre si assiste a una nuova e significativa riduzione delle nuove diagnosi (-8% 2021 vs 2019), dei ricoveri per interventi chirurgici (-3% 2021 vs 2019) e delle terapie (-13% 2021 vs 2019), a causa della difficoltà di accesso agli ambulatori e ai reparti.
 

Anche in area cardiovascolare è molto rilevante la difficoltà di accesso alle visite: anche in questo caso non sono ancora stati recuperati i ritardi accumulati e il trend di ripresa rallenta negli ultimi mesi dell’anno. Nel caso della fibrillazione atriale si osserva una riduzione delle nuove diagnosi (-6%, pari a -41mila nuove diagnosi perse durante il periodo pandemico rispetto al periodo precedente), dell’accesso alle visite specialistiche (-36%, pari a -625.000 visite) e degli esami diagnostici (-28%, pari a -393mila ECG).


“Pertanto – sottolineano – la nuova ondata di contagi e ricoveri per Covid sta nuovamente ritardando l’accesso alle cure dei pazienti con altre patologie. L’osservatorio Iqvia non solo mostra la difficoltà di recupero delle diagnosi e delle cure posticipate, ma un nuovo rallentamento delle nuove diagnosi e dei ricoveri per altre patologie”.
 
“Resta fondamentale continuare a tenere alta l‘attenzione sul problema dell’accesso alle diagnosi e alle cure dei pazienti non-Covid – dichiara Sergio Liberatore, amministratore delegato di Iqvia – molti pazienti hanno deciso di non andare in ospedale per paura del contagio e molti ospedali e ambulatori hanno temporaneamente rimandato le visite e gli interventi meno urgenti in modo da lasciar spazio all’assistenza dei pazienti contagiati. Bisogna, invece, favorire lo sviluppo di modelli di gestione dei pazienti che coinvolgano i medici del territorio e le modalità di gestione del paziente a distanza in modo di garantire l‘accesso e la continuità della cura. Il timore di contrarre il virus rischia di compromettere i successi ottenuti negli ultimi anni contro molte patologie”.

25 gennaio 2022
© Riproduzione riservata

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