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Aifa. Riforma ancora in alto mare. Probabile la proroga di Cts e Cpr

di Luciano Fassari

Il 30 giugno scade la proroga dei due organismi fondamentali per far marciare l’Agenzia e se nulla accadrà gli attuali componenti rischiano di decadere con conseguente blocco dell’Ente che approva e vigila sui farmaci in commercio nel nostro Paese. Si attende la riforma ma i nodi da sciogliere sono ancora molti e il tempo stringe.

07 GIU -

L’Aifa rischia la paralisi. Il prossimo 30 giugno scade infatti la proroga dei membri della Commissione tecnico scientifica e del Comitato Prezzi e Rimborsi dell’Agenzia. I due organismi come noto sono fondamentali per far marciare l’Agenzia e se nulla accadrà gli attuali componenti rischiano di decadere con conseguente blocco dell’Ente che approva e vigila sui farmaci in commercio nel nostro Paese.

L’ultima proroga inserita nel Dl Milleproroghe si era necessaria in quanto si attende la riforma dell’Agenzia di cui si parla ormai da un anno ma che fatica a vedere la luce. Sulla questione c’è anche un tavolo in capo al Ministero della Salute ma che ad oggi non ha ancora prodotto delle indicazioni su cui poi il Governo dovrà prendere una decisione. A quanto si apprende infatti i temi in ballo sono parecchi.

Un aspetto su cui paiono tutti d’accordo è quello di unificare Cts e Cpr in un’unica commissione che quindi possa valutare congiuntamente l’efficacia dei prodotti a livello scientifico e quantificarne i prezzi. Sul punto però non pare ci sia accordo sul fatto che i componenti debbano avere l’esclusività (ovvero lavorare solo per Aifa) o invece possano mantenere, come accade ora, anche altri ruoli per esempio nelle amministrazioni regionali.

Altro tema caldo è quello del Cda. In ballo c’è l’ipotesi di allargarlo magari anche con l’ingresso di membri indicati dal Mef (oggi i membri, oltre al presidente, sono quattro di cui due indicati dalle Regioni e due dal Ministero della Salute).

Sempre sul Cda c’è poi l’ipotesi di rafforzarne i poteri per esercitare più controllo sul Direttore generale, allo stato attuale vero dominus dell’Agenzia.

Ma tra le ipotesi circolate in questo periodo c’è anche quella della riforma della nomina del Direttore generale. Oggi questa avviene con decreto del Ministro della Salute, sentita la Conferenza Stato Regioni mente si vorrebbe che il DG fosse nominato d’intesa della Conferenza Stato Regioni e con una sola possibilità di rinnovo così come accade per Agenas. E sempre sul Dg c’è anche chi chiede di eliminare lo spoil system anche se l’ipotesi appare molto complicata da realizzare, soprattutto a fine legislatura.

Insomma, i nodi da sciogliere sono parecchi e il tempo stringe. Arriverà una nuova proroga o finalmente la riforma andrà in porto? A meno di sorprese la prima ipotesi appare la più gettonata.

Luciano Fassari



07 giugno 2022
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