Si stima nell’Unione Europea che circa l’80% degli infortuni sul lavoro dipendano da errori umani, e che la maggior parte di essi (70%) siano dovuti principalmente a due fattori: la scarsa consapevolezza e la cattiva organizzazione.
Aumentare la consapevolezza in materia di salute e sicurezza sul lavoro (SSL), fornire soluzioni pratiche attraverso "modelli di buone pratiche", aumentare la conoscenza e incoraggiare le organizzazioni a rispettare le norme e le buone pratiche sono gli obiettivi condivisi dalle ASL e Aziende Ospedaliere di Federsanità, in linea con quanto dichiarato in più occasioni dal Ministro del Lavoro Marina Calderone che guarda al miglioramento della salute e sicurezza sul lavoro attraverso una maggiore diffusione della cultura della sicurezza.
“Uno dei nostri obiettivi - ha precisato Tiziana Frittelli, presidente di Federsanità - è proprio quello di incrementare, più di quanto tuttora avviene, l’informazione e quindi la cultura della sicurezza nelle nostre Aziende, attraverso i Servizi di Prevenzione e Protezione, peraltro invocate anche dall’articolo 33 della vigente normativa 81/08”.
2- Strategie di mitigazione del rischio: seminare la “cultura dell’errore”, ricordando che tutti possono sbagliare. Le persone vanno responsabilizzate a cercare gli errori propri ma anche altrui, in ottica di miglioramento continuo, senza colpevolizzare (no-blame culture).
3- Strategie di mitigazione del rischio: è importante standardizzare tutte le operazioni e redigere procedure e istruzioni operative di facile e rapida consultazione. E’ inoltre necessario sensibilizzare gli operatori affinché si sentano sempre liberi di chiedere informazioni e spiegazioni riguardo alle attività sulle quali hanno dubbi.
4- Strategie di mitigazione del rischio: quando si svolgono operazioni a rischio, l’operatore non deve essere disturbato, in modo da consentirgli di completare l’operazione prima di fare altro. Per ottenere questo risultato si possono ad esempio utilizzare specifici strumenti, come pettorine con la scritta "non disturbare" da usare in particolari attività. Possono essere utili inoltre le check-list per assicurarsi di aver seguito tutti i passaggi chiave e per "tornare indietro" per verifiche se ci si rende conto che l’attenzione è calata.
5-Strategie di mitigazione del rischio: è sempre importante discutere in gruppo chi, quando e come deve svolgere un dato lavoro (mediante l'ausilio di attività di briefing e debriefing), osservarsi reciprocamente e darsi feedback quando necessario.
6- Strategie di mitigazione del rischio: è utile pianificare le attività a rischio in momenti della giornata in cui si è meno stanchi ed è utile formare gli operatori sui sintomi della fatica e sulle strategie per attenuarla (ritmo circadiano, igiene del sonno, alimentazione adeguata, gestione della pause).
7- Strategie di mitigazione del rischio: assicurare la presenza e la manutenzione di adeguate attrezzature, formare gli operatori a controllare e preparare ciò che serve per l’attività prima di svolgerla, per evitare di dover gestire eventuali carenze mentre si lavora.
8- Strategie di mitigazione del rischio: gli operatori devono essere istruiti sul fatto che, se si sentono sotto pressione eccessiva, ne devono parlare con i superiori, mentre allo stesso modo l’organizzazione deve accettare tali segnalazioni e dare supporto ai lavoratori. E’ importante sottolineare come spesso la pressione sia in realtà auto-indotta dagli operatori stessi.
9- Strategie di mitigazione del rischio: gli operatori devono essere formati alla comunicazione assertiva, a dare sempre feedback, mentre i Preposti devono essere formati all’ascolto attivo e all'esercizio di stili di leadership adeguati al contesto e alle situazioni.
10- Strategie di mitigazione del rischio: i livelli di stress lavoro-correlato devono essere valutati e possibilmente mitigati con adeguate strategie, mentre gli operatori devono essere formati al riconoscimento dello stress e alla sua gestione.
11- Strategie di mitigazione del rischio: il personale va addestrato a considerare sempre le conseguenze possibili di ciò che fa e a coinvolgere persone “terze” nella valutazione delle situazioni, ad esempio chiedendo l’opinione a un collega o a un responsabile. Vanno inoltre chiaramente definiti i ruoli, le responsabilità e i flussi di comunicazione nell'ambito organizzativo.
12- Strategie di mitigazione del rischio: le procedure di lavoro devono essere documentate, supervisionate e migliorate continuamente, mentre gli operatori devono essere sensibilizzati a mantenere un atteggiamento di critica positiva per innalzare gli standard modificando eventualmente le prassi secondo un processo formalmente definito.
Domenico Della Porta
Referente per la Salute e Sicurezza sul Lavoro di Federsanità