Nella decima settimana del 2023, quella dal 6 al 12 marzo, l’incidenza delle sindromi simil-influenzali (ILI) in Italia è al 7 casi ogni mille assistiti, legegremnete inferiore a quella registrata la settimana precedente (7,4) e si colloca nella fascia di intensità bassa. Solo in Abruzzo l’incidenza è sopra dieci casi per mille assistiti e si è assestata su 16,6 casi per mille assistiti.
I casi stimati, rapportati all’intera popolazione italiana, sono stati circa 411.000, per un totale di circa 11.949.000 casi a partire dall’inizio della sorveglianza.
I bambini sotto i cinque anni restano i più colpiti con un’incidenza pari a 21,0 casi per mille assistiti (23,0 nella settimana precedente), mentre nella
fascia di età 5-14 anni è a 10,41; nella fascia 15-64 anni a 6,41 e tra gli individui di età pari o superiore a 65 anni a 2,94 casi per mille assistiti.
Il numero di sindromi simil-influenzali è sostenuto, oltre che dai virus influenzali, anche da altri virus respiratori, tra i quali il virus respiratorio sinciziale, nei bambini molto piccoli, e il SARS-CoV-2.
Nel complesso, dall’inizio della stagione, 5.588 campioni clinici sono risultati positivi al virus influenzale. Di questi, 4.850 sono risultati di tipo A (87%) e 738 di tipo B (13 %). Nell’ambito dei virus A, il sottotipo H3N2 è risultato finora predominante. Tutti i virus B finora caratterizzati sono risultati appartenere al lineaggio Victoria.